In pochi, ma significativi, versi, l’analisi di un presente “alla deriva” e la premonizione di prospettive ancora più nefaste
Il paese oggi
Oggi il paese langue
respira veleno
qui vanno in giro occhi laceri
su prospettive incerte
le reliquie degli avi
sono allo scempio
e il mare
oh questo mare
non ha più spazio
nel canto dei poeti
si affaccia alla deriva
su fantasmi e mostri
su perenni corsari
su case spruzzate sulla duna
su malsani progetti
di offese al suo cuore
su relitti del Malaffare
ossidati di Follia
su frantumi dell'Abazia
dell'Incuria
che plora
il de profundis
implora
per passare
a morte migliore.
Quest'opera, tratta dal volume “Pi nnu surìu” di Cosimo Greco, Artebaria edizioni, 2014, è stata riproposta in un post sui social dal consigliere comunale Agostino Capogrosso (gruppo consiliare GEA).
«Si tratta di un'opera scritta, qualche anno fa, dal compianto poeta e scrittore manduriano, ma, ahimè, molto attuale» il commento del consigliere Agostino Capogrosso.