Le uova erano state traslocate in sicurezza poiché rinvenute troppo vicino alla battigia. La tartaruga, disturbata all'atto della deposizione, si era fermata a deporre circondata dai bagnanti, comunque sempre rispettosi dell’animale
Dopo cinque giorni di emersione di piccoli individui dalla sabbia, termina l'avventura di guardiania del sito di nidificazione di Caretta caretta nell'isola amministrativa di Taranto, nella spiaggia libera nei pressi dello stabilimento balneare Bahia del Sol.
Il nido, rinvenuto il 6 luglio scorso, è stato sorvegliato e protetto dai volontari delle Organizzazioni aggregate del WWF Italia nel progetto “INSIEMEXCARETTA”, azioni di sensibilizzazione per tutelare una specie chiave per gli ecosistemi marini. I volontari, guidati dai responsabili del CRTM WWF Italia a Policoro, autorizzato in deroga al D.P.R. 357/97 al quinto triennio di autorizzazione, si sono impegnati con turni estenuanti H24.
Al 50° giorno dalla deposizione, le prime 31 piccole tartarughe sono emerse dalla sabbia, davanti agli occhi entusiasti degli operatori del WWF Taranto, sempre presenti con il presidente Gianni De Vincentiis in prima linea. Le tartarughe, guidate dal personale specializzato e dai volontari del CRTM WWF Italia a Policoro e del WWF Taranto raggiungono in pochi minuti il mare. Saranno in totale 88 le piccole tartarughe emerse naturalmente, raggiungendo la percentuale di schiusa ed emersione dell’86%, a dimostrazione delle competenze e dell'impegno del WWF Italia nella salvaguardia dei Cheloni marini.
Le uova, infatti erano state traslocate in sicurezza poiché rinvenute troppo vicino alla battigia. La tartaruga, disturbata all'atto della deposizione, si era fermata a deporre circondata dai bagnanti, comunque sempre rispettosi dell’animale. Il 2 settembre, appena superata la mezzanotte, è stata effettua l’ispezione della camera e la conta delle uova (digging). I risultati eccellenti sono frutto della collaborazione tra le realtà locali del WWF Italia e i cittadini compresa l’amministrazione comunale di Taranto che ha supportato le attività degli operatori WWF adoperandosi per l’attuazione di un’ordinanza balneare ad hoc per la tutela del sito, inserendo tra gli articoli la necessità di spegnere i
fari luminosi degli stabilimenti balneari limitrofi al sito.