venerdì 20 settembre 2024


08/09/2022 18:23:23 - Provincia di Taranto - Attualità

La dichiarazioni del segretario generale provinciale del Siulp di Taranto Antonio Digregorio

Sull’hotspot di Taranto, interviene il segretario generale provinciale del Siulp di Taranto Antonio Digregorio.

«Nelle ultime settimane con l’approssimarsi dell’impegno elettorale del prossimo 25 settembre in cui gli italiani rinnoveranno la Camera dei deputati e del senato,  sono ricomparsi gli slogan politici in ordine al tema della sicurezza e straordinariamente, si sono riaccesi i riflettori sull’Hotspot di Taranto e di riverbero sulla questione degli immigrati. Si rivedono le passarella degli esponenti di partito che scendono in città per le “visite elettorali” e come al solito, una delle tappe è sicuramente la visita al centro di accoglienza. Guarda caso, solo ora, riaffiora il loro impegno nei confronti di un tema così delicato e così centrale come la SICUREZZA.

Possiamo affermare, come tante sono state le volte in cui abbiamo registrato la presenza nel nostro territorio di noti parlamentari appartenenti ai vari schieramenti che hanno visitato l’Hotspot e tante sono state le commissioni parlamentari a cui sono stati attribuiti specifichi incarichi che hanno ispezionato l’hub per riferire con atti di competenza alle Camere.

Tuttavia,  dopo tutti questi anni e dopo una moltitudine di convenevoli, duole constare come la situazione del centro di temporanea accoglienza è rimasta invariata; nulla è cambiato e anzi, per certi versi, il contesto, a seguito dell’austero, inarrestabile e ciclico flusso migratorio, ha subito pure un peggioramento sul piano logistico e igienico-sanitario che per certi versi ne ha compromesso il lato operativo delle Forze dell’Ordine ma anche degli addetti che operano al suo interno come per gli stessi ospiti . Da ultimo, si rivede lo sbarco delle navi e l’impegno dei garanti della sicurezza è aumentato vistosamente. Altro che chiusura del centro da qualcuno invocata sebbene il Questore di Taranto unitamente al Prefetto (Autorità di P.S., che dal centro romano spesso vengono lasciate da sole nella gestione dell’hub, il consueto “cerino che rimane nelle mani di poche sole perone”), aveva annunciato l’avvio di alcuni lavori di ristrutturazione a adeguamento di cui non si vede ancora traccia.

La struttura da centro di identificazione ove trattenere gli ospiti per il massimo di 72 ore, nel tempo e a tratti, ha “magicamente” mutato la destinazione d’uso, strutturando un altro tipo di accoglienza chiaramente incompatibile rispetto alla sua originaria funzione. Una criticità non da poco che proprio nel periodo del lockdown, ha visto crescere le nostre preoccupazioni in termini di tutela della salute per il personale di polizia e sul piano della sicurezza sul posto di lavoro, criticità accentuate, poi, dalla presenza di migranti minorenni.

Basta scrutare a distanza l’area in cui è ubicato l’Hotspot o avvicinarsi al suo disastrato e inadatto cinto perimetrale per rendersi subito conto della criticissima situazione in cui versa; tra l’altro, il sito, è imprigionato in un contesto ambientale altamente critico giacchè nelle vicinanze vi sono gli insediamenti industriali (ex Ilva e Raffineria Eni). Un Hotspot che spesso si  tinge di rosso (le c.d. polveri, dannose per la salute) e dove l’aria circostante e il suo acre odore si fa molto più pesante e compromette persino le vie respiratorie. Situazioni queste, figlie di quella infausta scelta del Viminale (era fine febbraio 2016)  di insediare in quel preciso punto l’Hotspot in una delle città più importanti e più grandi del meridione, alle prese con le già note problematiche di ordine ambientale e sociale con riflessi sull’ordine pubblico. Per giunta, all’oscuro di tutto, in quella prima fase, vengono tenuti i sindacati di polizia, mai coinvolti nemmeno nelle procedure di legge previste dal D.lvo 81/2008 (sicurezza e salute sui posti di lavoro).

In ogni caso, Il Siulp Jonico, ha collezionato una serie di note sindacali e di denunce in ordine alla situazione Hotspot di Taranto. E’ tutto agli atti !! Abbiamo persino coinvolto i nostri esperti e consulenti della materia sulla sicurezza del lavoro (L. 8l/2008) di cui se ne sono serviti anche altre componenti sindacali e con loro, abbiamo visitato le nostre  are di pertinenza e di lavoro presenti nel centro di accoglienza. A breve, Il Siulp, ripeterà tali sopralluoghi.

Tuttavia, da Roma, dai decisori politici e dai centri nevralgici che risentono spesso della cronica instabilità dei governi (quando invece il nostro Paese ha bisogno di continuità nel programma di riforme), non è mai arrivato un segnale concreto; il Centro, in tutti questi anni, non si è mai speso in ordine al miglioramento dell’Hotspot che insieme a tutti gli altri hub di accoglienza disposti sul territorio italiano, hanno assunto le caratteristiche di vere bombe ad orologerie a cui speso vengono chiamati a grandi sforzi e sacrifici le forze dell’ordine. Basti pensare che il solo Reparto Mobile di Taranto, riferito all’arco di un mese, in più turni di servizio, impegna centinaia di uomini così pure la Questura di Taranto alle prese con il grave deficit degli organici. Uomini e donne in divisa che in ragione dell’ordine pubblico, vengono continuamente distratti dalle loro specifiche competenze con riflessi talvolta sfavorevoli sul piano della continuità gestionale dei propri uffici (vedasi Divisione PAS, PASI, ecc.). Da considerare, poi, i turni impegnativi assicurati da: Ufficio Immigrazione, Polizia Scientifica, Digos (con riferimento alla parte informativa e dell’antiterrorismo) e talvolta della Squadra Mobile, laddove è necessario procedere alla identificazione ed arresto degli scafisti. Turni svolti senza soluzione di continuità visto che le operazioni in Hotspot, ad ogni sbarco, nemmeno durante la notte vengono interrotte.

Ecco la ragione per la quale, prendiamo le distanze dai soliti spot elettorali, dalle promesse tese a migliorare lo stato di sicurezza della nostra provincia. Attenzione: le nostre distanze sono dalla propaganda di alcuni, non dai politici, pertanto il Siulp, sindacato maggioritario di tutto il Comparto Sicurezza - titolato ad intervenire sul gande tema della sicurezza - è disponibilissimo ad interloquire con qualsiasi schieramento politico e anzi siamo a stimolare il dibattito !! Sappiamo che a breve verrà a Taranto il Sottosegretario agli Interni On. Nicola Molteni (con delega alla sicurezza). Egli conosce molto bene il SIULP e ne condivide i progetti tesi a migliorare la sicurezza. Con il Sottosegretario, a livello nazionale, abbiamo recentemente condiviso il c.d. “Piano Marshall”. Infatti, è comune l’esigenza  di intervenire con provvedimenti urgenti e straordinari sul piano degli arruolamenti visto che entro il 2030 dalla Polizia di Stato, fuoriusciranno circa 40.000 mila operatori; poi, l’esigenza di tutelare le helping profession e le donne e gli uomini in uniforme che subiscono un aggressione ogni 3 minuti nel nostro Paese; la necessità di riaprire e strutturare nuove Scuole di Polizia per la formazione del personale e il Siulp Jonico, aveva lanciato un appello al Dipartimento di P.S.: secondo noi, a Taranto in cui da anni persiste una vocazione formativa (scuola Marina Militare, Aereonautica e Arma dei Carabinieri), è possibile individuare un area in cui insediare anche una Scuola di Polizia che serva tutto il meridione».











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