«Stia pur certo Calenda che se Cassano avesse realmente aderito ad Azione oggi non sarebbe più DG dell’Arpal: Emiliano, definito dal leader di Azione “il peggior governatore d’Italia, lo avrebbe dato in pasto alla sua maggioranza per altro accontentando la fronda interna»
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento del consigliere regionale Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia) sulla situazione politica in Regione.
«Se il leader di Azione ieri si fosse fatto un giro nel Consiglio regionale pugliese non ci avrebbe messo molto a capire che il suo partito in Puglia altro non è che una propaggine proprio di quel Michele Emiliano che oggi Calenda ribadisce essere ‘il peggior governatore nella storia recente del Paese’.
Perché la seduta di ieri della massima assise regionale è stata tutta incentrata sulla difesa da parte di Emiliano del direttore generale dell’Arpal, Massimo Cassano, candidato di punta di Azione in Puglia alle ultime Politiche. Stia pur certo Calenda che se Cassano avesse realmente aderito ad Azione oggi non sarebbe più DG dell’Arpal, Emiliano lo avrebbe dato in pasto alla sua maggioranza per altro accontentando la fronda interna.
Così come l’altro candidato sempre di Azione, il consigliere regionale Massimiliano Stellato, ieri non solo sedeva nei banchi della maggioranza di Emiliano, ma il giorno prima ha partecipato al vertice di maggioranza dove il ‘peggior governatore’ ha dato ordini di scuderia ai propri uomini.
Quindi stando alla nota di Calenda (o di fonti sue vicine, come recita il take dell’Ansa) Cassano e Stellato saranno prontamente espulsi da Azione? Il problema è che, forse, non sono mai entrati davvero e che in queste elezioni Politiche sono stati il ‘cavallo di troia’ di Emiliano nelle liste del suo peggior nemico politico. Il tutto alla luce del sole! A Calenda sarebbe bastato farsi un giro in Puglia per capire che quando Emiliano affermò in campagna elettorale: ‘meglio votare Cassano che il centrodestra’, non faceva un favore ad Azione, ma a se stesso. La speranza era eleggere un SUO deputato fuori da Pd visto che il Pd Cassano non lo voleva…».
Ignazio Zullo