Interverranno la psicoterapeuta Sara Caforio e la nutrizionista Almerina Raimondi
Anche quest’anno l’AGe Avetrana vuole coinvolgere la comunità a condividere un laboratorio sui temi del disagio che sono aumentati in particolare tra gli adolescenti.
Si svolgerà dal 5 al 15 novembre presso la sede A.Ge. di Avetrana, in via Marconi 30, alle 16,30. I destinatari sono le famiglie, gli adolescenti e il mondo della scuola.
Gli esperti (la psicoterapeuta Sara Caforio e la nutrizionista Almerina Raimondi) spiegheranno quali sono i campanelli di allarme.
Previsti i saluti della dirigente scolastica dell’I. C. “Morleo” Maria Marilena Di Maglie. Coordinerà i lavori Anna Maria Leobono, consigliere nazionale nonchè presidente AGe Avetrana e consigliere nazionale EISI (Ente italiano Sport Inclusivi).
«La pandemia è stata un’esperienza inattesa e drammatica per tutto il mondo a cui nessuno era preparato. Anche gli scienziati sono stati colti di sorpresa dagli effetti sulla salute umana da parte di un virus sconosciuto che per motivi ancora in parte ignoti ha fatto un salto di specie mettendo a rischio la salute a livello globale» è riportato in una nota a firma di Anna Maria Leobono.
«In attesa di cure e di un vaccino efficace per bloccare il contagio sono state prese misure che hanno avuto ricadute molto difficili e in molti casi drammatiche sulla vita di ciascuno di noi.
Il lockdown, che ci ha costretti tutti a rimanere isolati nelle nostre abitazioni, ha comportato un profondo senso di solitudine che ha finito per determinare un incremento del disagio, ha generato nuove paure, ha aggravato l’incertezza del proprio futuro. Lo stato di difficoltà e di sofferenza che essa ha determinato su ciascuno di noi ha assunto un’incidenza diversa a seconda delle persone colpite. L’epoca in cui viviamo viene definita da molti studiosi come l’epoca della incomunicabilità in cui la relazione con l’altro sta diventando sempre più fragile e disgregante che produce riferimenti valoriali spesso del tutto autoreferenziali, sempre meno attenti alla relazione e alla dignità dell’uomo. La pandemia ha avuto un costo in vite umane altissimo e un’altra vittima importante è stata proprio la relazione, creando grandi fratture nella stessa, contribuendo ad un incremento dei disturbi del comportamento alimentare. Per questo riteniamo utile favorire l’incontro e il confronto delle esperienze vissute».