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15/05/2010 19:28:10 - Provincia di Taranto - Attualità

Il pensiero della consigliera di parità Perla Suma alla vigilia dell’importante celebrazione

 
Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie, la prima giornata internazionale contro l'omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a 15 anni
esatti dalla rimozione dell'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Nel 2007 l'Unione Europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l'omofobia sul suo territorio.
«Un momento di fondamentale importanza», spiega la dott.ssa Suma, «che vede tutti impegnati in attività di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare l’omofobia in tutte le sue forme e manifestazioni».
Ancora oggi, infatti, in una società come la nostra, che si definisce emancipata, non è raro imbattersi in situazioni nelle quali il privato orientamento sessuale di una persona viene collocato al di sopra dei suoi diritti a lavorare, ad amare, ad aiutare gli altri, a rendere la società migliore.
Le cronache riportano episodi di violenza fisica o morale, di bullismo e di mobbing ai danni di persone omosessuali e ci si accorge che occorrerebbero più incisivi strumenti
legislativi anche in adeguamento alle disposizioni europee. E’ del 31 marzo 2010 la raccomandazione del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa agli stati membri, riguardante le “misure per combattere la discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere” mentre secondo l’Agenzia per i diritti Fondamentali (FRA) dell’Unione Europea l'omofobia nel 2009 ha danneggiato la salute e la carriera di quasi 4 milioni di persone in Europa con l’Italia che è il paese con il maggior tasso di omofobia sociale, politica ed istituzionale.
Lunedì 17 maggio, in occasione della VI Giornata internazionale contro l'omofobia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riceverà in udienza le associazioni del mondo omosessuale.
Un momento di fondamentale importanza, conclude la dott.ssa Suma. E’ evidente, infatti, che occorrono, in maniera sempre maggiore, azioni positive che propongano un modello nuovo di società civile basato non già sull’altrui tolleranza bensì sulla solidarietà, sul rispetto reciproco, sull’ amicizia come impulso vero di crescita umana e sociale.
 
dott.ssa Perla Suma
consigliera di Parità










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