«Ci chiediamo se non sia ora che l’Amministrazione comunale si muova e incarichi un legale al fine di provare a bloccare questo scempio ambientale le cui conseguenze, ricordiamo, ricadranno innanzitutto sugli avetranesi»
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato del movimento Rilanciamo Avetrana.
«Con la recente decisione del Consiglio comunale di Manduria il territorio viene spinto verso il baratro. L’ingiusto depuratore consortile posto a ridosso della zona Ulmo, scientificamente scelto per la sua distanza da Manduria – Sava, ora potrebbe avere un ingiusto scarico complementare nella zona più lontana possibile da Manduria – Sava, cioè il bacino di Torre Colimena.
Una scelta scellerata che evidenzia due cose fondamentali:
• una non curanza degli interessi avetranesi da parte di Sava e Manduria
• degli errori politici e amministrativi immensi da parte di chi ha guidato le Amministrazioni locali, incluse le Amministrazioni di centrodestra di Avetrana che, oltre a prender parte in maniera non proprio disinteressata alle manifestazioni genuine di popolo, evidentemente non hanno avuto alcuna capacità politico e amministrativa in questi venti anni di opporsi fattivamente a questo grande scempio ambientale.
Di tutto ciò, naturalmente, ne pagheranno le conseguenze i cittadini e le attività economiche e turistiche che pur con mille difficoltà hanno in qualche modo animato questo estremo lembo orientale della provincia di Taranto.
Fatte queste brevi premesse, ci chiediamo se il Comune di Avetrana e l’Amministrazione comunale intendono ancora fare qualcosa o abbandonarsi alla sconfitta, nonostante le grandi premesse sinergiche tanto dibattute durante tutta la campagna elettorale. Come dimenticare il dibattito elettorale durante la campagna elettorale per le Amministrative con l’attuale maggioranza al Comune e gli amministratori di Sava e Manduria?
Come dimenticare le promesse di collaborazione e “sinergia” per il bene comune?
Evidentemente certi argomenti vanno di moda solo durante la campagna elettorale, terminata la quale ognuno torna a fare gli interessi di orticello abbandonando gli interessi più generali dell’intero territorio.
Ebbene vista la situazione e vista la necessità di curare e proteggere interessi diffusi, ci chiediamo se non sia ora che l’Amministrazione comunale si muova e incarichi un legale al fine di provare a bloccare questo scempio ambientale le cui conseguenze, ricordiamo, ricadranno innanzitutto sugli avetranesi».