Al mattino Arianna Scommegna incontrerà le studentesse e gli studenti dell’istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce e conoscerà da vicino Mirko Cazzato e i giovanissimi animatori del movimento anti bullismo Mabasta
Domani, 27 aprile alle 21, le brave attrici Ambra Angiolini e Arianna Scommegna porteranno in scena lo spettacolo “Il nodo” che, in sintesi, vede una madre e un’insegnante, in un intenso confronto che parla di bullismo e di rapporti genitori-figli. due donne forti alle prese con una questione delicata e attualissima sul mondo dell’adolescenza.
Mentre al mattino, alle 11, Arianna Scommegna incontrerà nella prestigiosa Sala Dante le studentesse e gli studenti dell’istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce e conoscerà da vicino Mirko Cazzato e i giovanissimi animatori del movimento anti bullismo Mabasta. Da un lato, quindi, l’attrice racconterà e interagirà con gli studenti sulla sinossi e sui temi contenuti nello spettacolo che, insieme ad Ambra Angiolini, sta portando in tour nei teatri italiani e, dall’altro, ascolterà il team Mabasta nell’esposizione della mission e dell’operatività del loro movimento giovanile.
All’incontro parteciperanno anche l’assessora alla Cultura del Comune di Lecce Fabiana Cicirillo e la dirigente scolastica Gabriella Margiotta.
Quali sono le responsabilità educative dei genitori e quali quelle delle istituzioni nei confronti dei bambini? Di chi è la colpa se i nostri figli si trasformano in vittime o carnefici? Sono questi gli interrogativi al centro dello spettacolo “Il nodo”, che vede in scena sul palcoscenico del teatro Apollo, l’attrice e conduttrice televisiva Ambra Angiolini e l’attrice Arianna Scommegna. Lo spettacolo di Serena Sinigallia rientra nel cartellone della stagione teatrale del Comune di Lecce ed è ambientato in una classe di prima media della scuola pubblica di Lake Forest, cittadina nei dintorni di Chicago. Durante l’ora di ricevimento, al colloquio con l’insegnante si presenta inaspettatamente la madre di un suo allievo. Vuole parlarle perché suo figlio, alcuni giorni prima, è stato sospeso, ed è tornato a casa pieno di lividi. La madre vuole capire a tutti i costi se è stato vittima di bullismo o se lui stesso è stato un molestatore. Forse l’insegnante lo ha trattato con troppa severità? Solo un duro confronto tra le due donne potrà dare un senso al dolore, allo smarrimento e al loro reciproco, soffocante senso di colpa.
“Il nodo” non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo (il che, comunque, basterebbe a renderlo assolutamente attuale e necessario), è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi le domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Oggi abbiamo le piattaforme digitali per raccontare storie, per denunciare fatti e azioni rilevanti. Dunque a cosa serve nello specifico il teatro? Serve a mettere a nudo, nella sintesi e nell’intensità che lo contraddistinguono, le più profonde contraddizioni dell’uomo, le ragioni ultime del suo agire.