Annunciata per il 29 maggio una manifestazione, senza il classico corteo
Il benzo(a)pirene non è una medicina. C’è scritto così sui tanti manifesti distribuiti dall’associazione Altamarea. È vero, si tratta di un potente genotossico altamente cancerogeno. Mette a rischio la salute dei cittadini, l’agricoltura, l’ambiente. La concentrazione nell’aria di questo idrocarburo a Taranto, ha superato del 30% il valore obiettivo di un nanogrammo a metro cubo stabilito per legge.
Per questo motivo Altamarea ha organizzato un sit-in davanti al Palazzo di città, per chiedere al sindaco Stefàno un intervento diretto e efficace per contrastare il pericolo inquinamento. Un “problema sanitario”, come lo definisce nella conferenza stampa di questa mattina al Nautilus, il prof. Alessandro Marescotti.
La manifestazione di sabato 29 maggio non sarà caratterizzata dal classico corteo. L’appuntamento è alle 9.30 in piazza del Municipio in città vecchia. Numerosi.
Il ragionevole dubbio che sia l’Ilva a emettere dai suoi forni questa sostanza, spinge Altamarea a suggerire il blocco della cokeria, il reparto del siderurgico maggiormente sotto accusa. Lo stop tecnico, con ordinanza diretta del sindaco, permetterebbe di effettuare i rilevamenti necessari a capire chi e cosa è la causa delle emissioni pericolose. “La cokeria presenta criticità notevoli, un impianto di quarantacinque anni è quantomeno obsoleto, sarebbe lecito rottamarlo come le auto” afferma Marescotti. Che aggiunge. ”Nel 2009, nonostante il calo di produzione, c’è stato un aumento della presenza di benzo(a)pirene nell’aria”. “Chi ha danneggiato la città deve pagare”.
Secondo Altamarea infatti, Stefàno dovrebbe attivare l’azione risarcitoria a carico dell’Ilva, a nome dell’intera collettività, per i danni ambientali causati dall’azienda alla città. “Quei soldi – spiega Marescotti – potrebbero costituire un fondo da destinare ai disoccupati”. “Abbiamo incontrato gli operai somministrati dell’Ilva, che attualmente sono fuori. La nostra proposta è di farli lavorare alla pulizia del quartiere Tamburi sporcato dalle polveri dell’Ilva”.
Come afferma Luigi Boccuni, a Taranto “è possibile un altro modello di sviluppo, di bonifiche dentro e fuori l'area industriale e di economia sostenibile”.
Ma intanto Altamarea, insieme alle associazioni, alle scuole e a tutti i cittadini presenti, chiederà sabato anche l’installazione di centraline per la rilevazione istantanea e continuativa delle emissioni di IPA (idrocarburi policiclici aromatici), di cui il benzo(a)pirene è il componente più pericoloso.
Tutti sono invitati a difendere il diritto alla salute, portando con se una sveglia e un fazzoletto bianco.
Nicola Sammali