La posizione del sindaco Stefàno
Non è stata una mattinata facile davanti al Palazzo di città a Taranto. Il sit-in organizzato dall’associazione Altamarea comincia presto, ma fa già caldo.
Alle 9.30 c’è una discreta presenza di attivisti, simpatizzanti, cittadini. Non ci sarà la grande folla delle precedenti manifestazioni, qualcuno dirà che è comunque un numero importante. Del resto, che sia anche solo una persona a chiedere spiegazioni, merita ugualmente risposte e rispetto. Ci sono i ragazzi dell’istituto Cabrini, alcune classi delle scuole medie. Ci sono striscioni, ci sono i gazebo dei disoccupati organizzati, quello del comitato referendario sulla chiusura-riconversione dell’Ilva.
Viene spontaneo chiedersi dove siano tutti gli altri. È fallita la comunicazione tra associazioni ambientaliste e il resto della popolazione?L’urlo della protesta ha smarrito la sua eco?La lotta all’inquinamento non ha più appeal o va ripensata in un’ottica di collaborazione costruttiva tra le istituzioni e le associazioni stesse?
Intanto prendono la parola i rappresentanti di Altamarea. L’avvocato Antonio Lupo chiarisce alcuni aspetti della diffida presentata alla Regione Puglia: «Il valore obiettivo di 1 nanogrammo a metro cubo per la presenza nell’aria di benzo(a)pirene, è stabilito dal decreto legislativo 152/2007. Nel 1999 era già previsto invece l’obiettivo di qualità, sempre pari a 1 ng/m³. La Regione deve intervenire di fronte a un superamento dei limiti, attraverso piani di risanamento della qualità dell’aria, e un piano d’azione che preveda l’abbassamento delle emissioni. Il Sindaco, così come la Provincia, deve sottoscrivere questa diffida qualora non ci fossero i presupposti per un miglioramento della situazione».
Qualche minuto più tardi, il sindaco Stefàno si presenta tra i manifestanti. Gli impegni lo trattengono dal discutere le proposte di Altamarea lì tra la gente, qualcuno lo contesta, qualcuno “vestito da indiano” gli regala un lupino, tipico prodotto delle nostre tavole dopo il pranzo della domenica. Il sindaco se la cava con una battuta, ma è ormai chiaro che non scenderà più a parlare come aveva annunciato precedentemente.
Una delegazione delle associazioni viene invitata a raggiungere il sindaco nelle sale del Palazzo di città. Solo i media prenderanno parte all’incontro. Stefàno appare visibilmente amareggiato. Spiega che di fronte alle richieste avanzate dagli ambientalisti, il Comune si era già mosso nell’interesse dei cittadini, “i quali hanno dimostrato da che parte stare”. Il riferimento è al numero di presenze al sit-in.
Poi annuncia, riguardo la vertenza per la chiusura temporanea della cokeria, che attende risposte dal Preside della Facoltà di Ingegneria di Bari, “interpellato personalmente” subito dopo la proposta di Altamarea, il quale chiarirà se si tratta di una soluzione percorribile. E capire i benefici che comporterebbe lo stop dell’impianto. «È necessario conoscere in che misura inquinano gli stabilimenti a ridosso della città per provvedere a una richiesta di quel tipo».
In questo senso l’Arpa documenterà le quote di emissioni di sostanze dannose per la salute di Eni, Ilva e Cementir.
Le richieste delle associazioni non sono quindi molto distanti dagli obiettivi del Comune, che deve comunque muoversi nell’interesse di tutti. È auspicabile a questo punto un percorso in piena trasparenza e senza conflitti di parte? È ancora presto per un sospiro di sollievo, magari meno pericoloso?
Nicola Sammali