«Giova ricordare che si tratta di aziende che attendono le disposizioni dei pagamenti dell’annualità 2019»
«Con estremo dispiacere e sconforto, siamo costretti a risollevare l’attenzione sulla questione dei mancati risarcimenti per i danni della Xylella alle aziende agricole che ne avevano fatto richiesta».
Ad intervenire nuovamente sulla questione è la sezione di Avetrana di Fratelli d’Italia, attraverso un comunicato che reca la firma del commissario cittadino Alessandro Scarciglia.
«Già lo scorso 20 marzo il nostro circolo aveva inviato una nota al Presidente della Regione Puglia per sollecitare i suddetti pagamenti e, tre giorni dopo, l’assessore regionale Pentassuglia, a mezzo stampa, volle rassicurare noi e le aziende interessate del fatto che stava “interloquendo con il Ministero al fine di consentire il pagamento» è riportato in premessa nel comunicato.
«Ad oggi, però, a distanza di tre mesi, le aziende in questione continuano a contattarci perché non hanno ancora avuto alcun riscontro alle proprie richieste.
Giova ricordare che si tratta di aziende che attendono le disposizioni dei pagamenti dell’annualità 2019 escluse dal risarcimento 2018, che inizialmente avevano presentato Durc irregolare ma che, comunque, avevano provveduto a regolarizzare la posizione con Inps entro i termini previsti.
Sta di fatto che le aziende agricole, già in estrema sofferenza a causa del Covid, della Xilella e della siccità 2022, si trovano, loro malgrado, a dover affrontare una grave crisi di liquidità.
Ancora una volta, quindi, il locale circolo di Fratelli d’Italia, visto il persistente silenzio delle autorità preposte e considerata la grave difficoltà economica in cui versano le aziende agricole locali, auspica che l’Amministrazione regionale intraprenda rapide iniziative volte alla soluzione della problematica in questione e al conseguente pagamento delle somme dovute a titolo di risarcimento in favore di tutte quelle aziende che nei termini previsti hanno proceduto alla regolarizzazione della propria posizione contributiva».