La ricerca di metodi sempre più attenti al risparmio energetico e meno impattanti passa anche per la Cantina Sottomarina
Una giornata indimenticabile per Paololeo, la prima azienda pugliese a incantinare in mare: il cielo salentino ha assistito nei giorni scorsi all’immersione di 1011 bottiglie di “Mormora”, metodo classico Pas Dosé da due varietà autoctone da riscoprire, la Verdeca e il Maresco. Bellezza che richiama altra bellezza, Puglia che richiama altra Puglia. Il mare di Porto Cesareo, una delle riserve marine più belle d’Italia, ha accolto le bottiglie e le accudirà per 12 mesi a -30 m, le riparerà dalla luce e dall’influsso delle fasi lunari, le cullerà con movimenti ondivaghi e le scolpirà con molecole marine.
Il progetto della cantina sottomarina, per la Paololeo, ha una valenza particolare perché intrinsecamente legata a due aspetti a cui l’azienda tiene particolarmente: la sostenibilità e la sperimentazione enoica. Certificata Equalitas dal 2021, pubblica annualmente il proprio bilancio di sostenibilità oltre al proprio Codice Etico. Il progetto della cantina sottomarina è stato pensato infatti nell’ottica del risparmio energetico, perché non necessita di impianti di refrigerazione e di giropallett in quanto la natura offre già tutto il necessario.
«Per capire il beneficio in termini di risparmio energetico condurremo una sperimentazione assieme all’Area Marina Protetta di Porto Cesareo – afferma l’enologo Nicola Leo. – Inoltre, la scelta di affinare le bottiglie in mare è spinta dalla volontà di sfidare le mille potenzialità del vino e dimostrare la sua grande versatilità grazie alla valorizzazione di due varietà autoctone pugliesi da riscoprire, che incontreranno il limpido mare salentino creando una sinergia perfetta».
Saranno 12 mesi di studio e di scoperta continua, grazie ad assaggi mensili, di cosa avverrà nelle profondità marine.
Questo progetto nasce nel 2018 per volere dell’enologo dell’azienda, Nicola Leo, e dopo anni di ricerca si è concretizzato oggi con il varo delle bottiglie.