Il Salento premia il talento con la 41ª edizione del “Premio Barocco”
Come ogni anno, torna l’atteso appuntamento del “Premio Barocco”, giunto alla sua 41ª edizione. L’evento, senza eguali nel Mezzogiorno d’Italia, torna ad assegnare la “Galatea” nella sua città natale Gallipoli che, per gli ultimi tre anni, ha ceduto l’ambito evento alla “Città Barocca”.
La conduzione quest’anno è stata affidata a Fabrizio Frizzi, che presenterà l’evento estivo dell’anno dal Teatro Italia e non, come da tradizione, dal porto della “città bella”. La serata vedrà premiare, come di consueto, le eccellenze che si sono distinte e che hanno rappresentato il nostro Paese in svariati campi sociali. Fra i premiati e gli ospiti spuntano i nomi di Renzo Arbore (“Galatea” per il suo Impegno Umanitario), Enrico Mentana (“Galatea” per il Giornalismo), Maria Grazia Cucinotta (“Galatea” per la Solidarietà).
Ma anche il Salento ha i suoi “cuccioli” da premiare. Saranno presenti, di fatto, anche la tennista brindisina Flavia Pennetta e la cantante leccese Alessandra Amoroso. Entrambe due figure femminili di altissimo prestigio per la rappresentativa nazionale. La Pennetta è stata la prima tennista italiana ad essere entrata nella Top 10 WTA (Woman’s Tennis Association) e premiata tre anni fa con il titolo “Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana” dalla Presidenza della Repubblica.
La Amoroso è la “Cantante più amata dagli Italiani” eletta da MTV Hits. Il suo disco di debutto “Stupida” (pubblicato il 10 Aprile 2009) è tutt’ora straordinariamente in classifica dopo ben cinquantanove settimane (quattordici mesi) di presenza. Il suo ultimo album “Senza Nuvole” è un capolavoro che non si accontenta dei suoi otto mesi di vendita, continuando a permanere nella Top 15 della classifica ufficiale FIMI (Dischi più Venduti) e con il Quarto Disco di Platino oramai alle porte.
La 41ª edizione del “Premio Barocco” vi aspetta lunedì 7 giugno, in diretta su Rai Uno, a partire dalle ore 21. Il premio, firmato dallo scultore Egidio Ambrosetti, è assegnato dall’Università del Salento.
Davide Diviggiano