Era tifosissimo del Manduria e del Taranto. Utilizzando il puntatore ottico, a lungo ha potuto avere, attraverso il computer, un contatto con il mondo
Piero Pizzi si è arreso alla Sla, la malattia neurodegenerativa
Dopo circa 14 anni di sofferenze generate da quella che lui ha sempre definito una “malattia bastarda”, Piero ci ha lasciato poche ore fa. Il suo quadro clinico è precipitato nella giornata di domenica. Ricoverato in ospedale, non c’è stato nulla da fare.
Imprenditore edile, Piero ha avuto i primi sintomi della malattia poco prima del 2010. Gradualmente, come purtroppo accade a tutti coloro che devono fare i conti con questa malattia neurodegenerativa, ha perso dapprima la capacità di muoversi in autonomia e, poi, anche la capacità di parlare.
Lentamente, ma inesorabilmente, la Sla ha paralizzato tutti i suoi muscoli, ad eccezione degli occhi. Ha continuato a respirare attraverso la tracheotomia. Utilizzando il puntatore ottico, per diversi ha potuto avere, attraverso i social, un contatto con il mondo.
Tifosissimo del Manduria e del Taranto, Piero, accompagnato dai suoi figli e dalla moglie, ha assistito, sino a qualche anno fa, agli incontri casalinghi della squadra biancoverde e della compagine del capoluogo.
Tanti i calciatori e gli allenatori del Taranto che hanno fatto visita, nel tempo, a Piero.
Negli ultimi mesi questa bruttissima malattia ancora incurabile, che lui ha combattuto con tutta la forza, ha portato via a Piero anche la pur minima dignità di vita.
Piero ci ha lasciato nel giorno del suo onomastico e a poco meno di sette mesi dalla scomparsa del suo amico e compagno di sventura Leonardo.
Ricorderemo per sempre Piero per la sua umanità e per la sua generosità: per tutti ha sempre avuto un sorriso ed ha sempre offerto la propria disponibilità.
La redazione esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza, in questo momento di dolore, alla moglie Rosanna, ai suoi figli, al fratello Tony, al cognato Piero Lochi e a tutti gli altri familiari.