«L’attenta ricostruzione di una storica sala cinematografica della nostra città ha avuto l’intento di far comprendere l’impellenza di un intervento in questo senso»
Decisamente positivo il consuntivo dell’edizione 2023 di Androni Aperti, iniziativa promossa dalla sezione di Manduria di Archeoclub.
In un comunicato, che vi proponiamo, il consuntivo tracciato dall’associazione culturale mandurina.
«A luci spente ed evento concluso, gli androni degli antichi palazzi Briganti, Dimitri e Schiavoni ritornano alla loro vetusta quotidianità interrotta per due giorni dall’afflusso vociante e continuo dei visitatori. Patrimonio perduto, patrimonio da salvare è stato il fil rouge della manifestazione inteso non come sentimento nostalgico di un passato perduto, ma come fiduciosa esortazione per il futuro.
Come recuperare una tecnica artigianale perduta, il graffito mandurino, che potrebbe offrire opportunità di lavoro ai giovani del territorio per la produzione di una ceramica di nicchia, ormai persa a Manduria, molto originale ed elegante? Forse con corsi specifici, progetti che ripropongano una produzione senza dubbio apprezzata e che contribuirebbe allo sviluppo di un settore economico e turistico.
Che dire poi della mancanza di un contenitore culturale quale può essere un cinema/teatro? L’attenta ricostruzione di una storica sala cinematografica della nostra città ha avuto l’intento di far comprendere l’impellenza di un intervento in questo senso. Come? Un’auspicabile azione dell’Amministrazione comunale che risponda a un’esigenza dei cittadini? La creazione di una Società o di una Fondazione che possa realizzare tutto questo? Il vivo interesse e il notevole afflusso dei visitatori hanno denunciato l’urgenza di una risposta concreta, a giorni avremo anche i risultati del sondaggio proposto ai visitatori. Non è più tempo di procrastinare!
Il tema della biodiversità, infine, ha sottoposto alla riflessione di tutti la scomparsa di alcuni aspetti peculiari della vegetazione e, conseguentemente, al mutamento del nostro paesaggio. Gli olivi secolari, colpiti dalla Xilella fastidiosa, le antiche piante da frutto sempre più rare, forse è proprio questo il segmento di patrimonio su cui si può incidere meno e, tuttavia, ciò non può esimerci dall’impegno di tutelarlo, per quanto è possibile.
La risposta positiva da parte di coloro che hanno visitato gli androni è per noi motivo di incoraggiamento a continuare nell’azione di sensibilizzazione intrapresa dalla nostra associazione fin dalla sua istituzione.
Consapevoli che il nostro evento è stato possibile per il sostegno di collaboratori esterni, che ci hanno affiancato: i proprietari degli androni, il liceo artistico ‘V. Calò’, il maestro ceramista Stefano Monteforte di Grottaglie, il fotografo Agostino Quaranta, lo storico del cinema Costanzo Antermite, il gruppo che ha ricreato la sala cinematografica (Emanuela Barbarello, Mirko Di Lorenzo, Emilio Dimitri, Pasquale Micelli e Simona Perrone)».