mercoledì 25 settembre 2024


08/06/2010 19:35:10 - Provincia di Taranto - Attualità

Il presidente regionale della Cia Basile: «Un agricoltore su tre ha subito o subisce gli effetti della criminalità»

 
«Oggi, infatti, l’attività della criminalità comune e organizzata, delle agromafie, dell’agropirateria, di depredazione dei certificati verdi da parte dei grandi parchi eolici e fotovoltaici sta mettendo seriamente in gioco la sopravvivenza ed il futuro della nostra agricoltura, ed in alcuni casi stanno attentando pesantemente alla salute dei cittadini. Basta pensare al fenomeno importazioni di grano duro all’ocratossina emerso nel processo di Trani contro Casillo contro cui la Cia Puglia si è costituita parte civile,
Un agricoltore su tre ha subito e subisce gli effetti della criminalità. Si è in presenza di oltre 150 reati al giorno, che in Italia fatturano 50 miliardi di euro l’anno, di cui si stimano circa 4 miliardi a livello pugliese.
In Puglia i principali reati della criminalità comune e organizzata che colpiscono l’attività agricola sono i furti di mezzi agricoli (16 per cento), l'abigeato (12 per cento), i furti di prodotti agricoli (11 per cento), il racket (9 per cento). Tra i reati si segnalano, inoltre, il danneggiamento alle colture e le aggressioni nei confronti delle persone.
La Cia Puglia aderisce con convinzione alla mobilitazione massiccia per ribadire con forza e determinazione il diritto di Foggia ad essere la sede dell´Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare, che vede protagonisti in questi giorni Istituzioni, sindacati, Camera di Commercio, Università, associazioni di categoria.
Dal 2003 la Cia Puglia è impegnata a studiare e monitorare i fenomeni criminali che interessano il comparto agricolo, sia a livello nazionale che in ciascuna regione. Grazie anche all’impegno della Fondazione Humus della Cia e dell’Osservatorio pugliese per la Legalità e la Sicurezza è stato possibile in questi anni avere un quadro chiaro di quanto accade nelle nostre campagne.
Sempre più gli agricoltori confermano, nei vari incontri, che la criminalità in agricoltura è sempre più presente, invasiva e incisiva condizionante per l'attività economica delle imprese agricole. L’agricoltura è sempre più terrorizzata dalla criminalità organizzata. Molti produttori agricoli sono preda di una malavita violenta e spregiudicata. E così sono soggetti a pressioni, minacce e a ogni forma di sopruso
Obiettivo di questi studi è quello di aggiornare e ampliare le conoscenze sulla fenomenologia criminale in agricoltura, per creare un'attenzione e una reazione sociale nuova e più scrupolosa da parte dei cittadini e della collettività, e per dare forza e nuove informazioni alla magistratura e ai vari corpi di polizia per debellare il fenomeno criminale. 
Infatti nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Prefetto coordinatore di Bari con i responsabili delle forze dell’ordine dove presenteremo il contenuto del rapporto.
Per i furti di macchine e mezzi agricoli è generale l’impressione che per questi esista un vero e proprio mercato. Non a caso si registrano furti di trattori nuovi. E quelli sottratti agli agricoltori non sempre sono oggetto di riscatto. Ed è fortemente immaginabile come gli scarsi controlli alle frontiere permettano a trattori rubati in Puglia di “attraversare” facilmente l’Adriatico per poi essere rivenduti nei paesi transfrontalieri.
Particolare attenzione è stata riservata, nel 3° rapporto 2009, alla colossale truffa subita dai produttori dell’agro di Castellaneta, nel corso della vendemmia 2008 con una perdita di 14 milioni di euro. Ultimamente una operazione di polizia ha portato all’arresto di numerosi esponenti di clan camorristici e mafiosi che, secondo l’accusa, avevano messo le mani sul settore ortofrutticolo nel centro-sud.
Una prima analisi compiuta nel periodo compreso tra gennaio e maggio del 2010 la situazione non è di certo migliorata. Anzi. Continuano a registrarsi in tutte le province pugliesi (con una forte recrudescenza nel nord Brindisino) furti di mezzi e attrezzi agricoli. Ma non solo. Le cronache giornalistiche ci confermano episodi di estorsione ed intimidazioni ai danni di agricoltori, furti di bestiame, di alberi, di prodotti agricoli sul campo (in primis carciofi), di pannelli fotovoltaici, di legna, di cianche e pietre per muretti a secco, di gasolio, danneggiamenti di uliveti. E questo è quanto fotografato dai giornali. In realtà la situazione è ben più grave. Siamo convinti che se si andassero ad analizzare i dati ufficiali in possesso delle forze dell’ordine e della magistratura, emergerebbe una situazione ancor più allarmante.
Dal report effettuato in questi primi mesi del 2010 emergono chiaramente altri due tipi di reati: la falsificazione e sofisticazione di prodotti cerealicoli e le alterazioni alle analisi di olio spacciandolo come prodotto italiano. Si tratta di due questioni che, da sempre, hanno visto la Cia Puglia in prima linea denunciare le sofisticazioni e le adulterazioni in agricoltura.
Per questa ragione la Cia Puglia insieme alle altre organizzazioni agricole intende convocare una Cabina di regia sui controlli, con Nas, Repressioni frodi, Osservatorio fitopatologico, Sanità marittima, Dogane, Guardia di Finanza, Arpa Puglia.
È da anni che abbiamo chiesto maggiori controlli in materia di frodi alimentari e di controllo dei prezzi dalla campagna agli scaffali della grande distribuzione. I controlli, comunque, non devono solo scaturire dalle inchieste ma devono essere sistematici e mirati, tesi a colpire il malaffare e l’economia dell’inganno. Occorre andare ancora a fondo e colpire le importazioni illegittime, il falso “Made in Itay” che ormai danneggia ogni comparto dell’agricoltura pugliese (grano duro, olio vino, ortofrutta, latte, uva da tavola, ciliege).
Nei prossimi giorni consegneremo ufficialmente anche a tutti Prefetti delle sei province pugliesi e ai responsabili regionali e provinciali delle forze di polizia, il risultato di questo “3° Rapporto sulla criminalità in agricoltura 2009” in Puglia.
Come organizzazione di categoria non faremo mancare alle forze dell’ordine e alla magistratura quella necessaria collaborazione indispensabile a reprimere sul nascere odiosi reati che stanno creando non poca preoccupazione ed allarmismo nelle campagne pugliesi».










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