Un famoso scrittore ha lasciato una frase che in molti ripetono e che dona speranza: “La bellezza salverà il mondo”. Per questo, il comitato feste patronali assegna il XVI premio “San Gregorio Magno” a Pietro Guida
Appuntamento ormai immancabile nell’ambito dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono della città di Manduria, Gregorio Magno, è il conferimento del premio a lui intitolato che il comitato feste patronali assegna ad un cittadino manduriano distintosi nell’ambito delle scienze, dell’impegno civile, della cultura più in generale.
Il tempo che l’umanità sta vivendo, all’alba del secondo decennio di questo terzo millennio che ha conosciuto la sciagura di una pandemia che ha procurato grandi morti, è convulso, segnato da una guerra continua e logorante alla quale, non si può negare, ci siamo giorno dopo giorno, assuefatti. Un famoso scrittore ha lasciato una frase che in molti ripetono e che dona speranza: “La bellezza salverà il mondo”. Per questo, il comitato feste patronali assegna il XVI premio “San Gregorio Magno” a Pietro Guida.
Il professore Pietro Guida è nato nel 1921 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Nel 1947 si diploma in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e si rende subito significativo protagonista della rinascita culturale della città partenopea, partecipando alle iniziative del “Gruppo Sud”. L’arco temporale a ridosso degli anni Cinquanta del Novecento si rivela fondamentale per Guida: principia quella che poi diventerà una febbrile e notevole attività espositiva. Inizia a ricevere diversi premi e riconoscimenti, riscuotendo larghi consensi in ambito nazionale, soprattutto per i suoi disegni. A partire dagli anni Sessanta è professore ordinario di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, mentre dal 1971 al 1989 dirige il Liceo I Artistico “Lisippo” di Taranto. Dal 1960 al 1975 Guida rinuncia al dato mimetico e naturalistico della rappresentazione a vantaggio di un’incontrollabile attrazione per i materiali industriali grezzi, quali mattoni, tubi in eternit, ferro e acciaio. Dalla seconda metà degli anni Settanta Guida sceglie di ritirarsi dall’attività espositiva, che gli consente di concentrarsi e focalizzarsi completamente su un nuovo ritorno al figurativo. Dal 1993 interrompe il silenzio espositivo inaugurando una personale improntata alla sua rinnovata ars creandi presso il Castello Carlo V di Lecce e vitalizzando una serie di iniziative che confluiranno nella fondamentale mostra antologica, allestita nel 2008 presso il Monastero degli Olivetani di Lecce promossa dall’Università del Salento, che ne ripercorre filologicamente e criticamente l’intera, movimentata e affascinante vicenda artistica. Tra le mostre più recenti e rilevanti sono da menzionare la mostra personale al Castello di Longiano, personale a Castel dell’Ovo a Napoli, personale presso il rettorato Università del Salento, esposizione a Matera per “Le grandi mostre nei Sassi” delle sue sculture e una contemporanea mostra di disegni nella sede del circolo “la Scaletta”, partecipazione alla 54ª edizione Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia padiglione Italia, le sue opere sono state in mostra a Manduria nel 2017 nella mostra – Le Emozioni del cemento – promossa dal GAL. Una parte della sua produzione degli anni ’60 – ’70 è stata esposta nel 2018 presso il Museo “Castromediano” di Lecce nella mostra “Pietro GUIDA Opere Costruite 1960-1975” a cura di Lorenzo Madaro e Brizia Minerva; “Pietro Guida Piazza d’Italia” - 2020 Castello di Copertino per MiBACT Direzione Regionale Musei Puglia, nel 2022 mostra personale “Pietro Guida “Il Mito Specchio del Mondo” a cura di Maristella Margozzi e Laura Salerno, Abbazia di Santo Spirito al Morrone Sulmona. Nel 2022 altra personale “Lo Spettacolo della Vita” a cura di Mariastella Margozzi e Laura Salerno, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo. Sempre nel 2022 è presente nella collettiva “Segni Elementari” a cura di Francesco Carofiglio, Alberobello. Sono, inoltre in preparazione per il prossimo anno due prestigiose mostre personali. “Grandi artisti declinano le nuove possibilità espressive della figura, da Guttuso a Mafai a Scipione a Fazzini a Manzù a Pirandello e tutti riconoscono nel grande Picasso di “Guernica” il capofila di un movimento nuovo, che voleva fare dell’arte la denuncia politica e sociale. Pietro Guida fa parte di questa generazione di artisti, condivide la stessa volontà di rinascita dell’arte nel segno della figura e delle infinite sue possibilità di esprimere l’esistenza, le sue felicità e le sue tragedie. Le singole narrazioni, infatti, caratterizzano ogniuna delle figure dell’artista che non rappresentano, ma sono, esistono, raccontano e si raccontano”. M. Margozzi.
Le opere di Guida figurano all’interno di innumerevoli collezioni private e contesti museali di rilievo, quali la raccolta delle stampe Bertarelli del Museo Sforzesco, Milano; Galleria del Cavallino, Venezia; Collezione Deana, Venezia; Presidenza del CONI, Roma; Collezione Finkelstein, New York; Collezione Civica d’Arte Moderna, Bari; Fondazione T. Balestra, Longiano; Collezione Schulte, Düsseldorf; Museo del Giocattolo, Albano di Lucania; Museo della Scultura Contemporanea - MUSMA - di Matera; Museo Pagani di scultura all’aperto di Legnano; Museo del NOVECENTO a NAPOLI - Castel Sant’Elmo, Napoli, suoi lavori sono stati acquisiti dal Museo “in Cammino” di Rocca Gloriosa, sono inoltre presenti a Castel Sant’Angelo e al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, ROMA. Recentemente sue opere sono venute a far parte della collezione Vespa e della collezione Elisabetta e Vittorio Sgarbi. Nel corso della sua lunga carriera,sulla sua produzione artistica, hanno scritto, per un lungo elenco, importanti critici, storici dell’arte e giornalisti di tutta Italia.
Dal 1951 vive e lavora a Manduria, in provincia di Taranto.