Il titolare del bar dell’ospedale: «Tutte le sterili polemiche, frutto di banali campanilismi, non possono e non debbono limitare la diffusione di un preparato che,una volta degustato, affascina e incanta per il suo particolarissimo sapore e aroma»
Caffè leccese o caffè in ghiaccio?
E’ la disputa del momento. In particolare a Lecce è comparso un cartello per strada con la seguente scritta: “Stop calling it caffè leccese, we call it caffè in ghiaccio con latte di mandorla”.
Una vera battaglia, alla quale ha dato risalto anche un quotidiano salentino.
“Messo in mano un cartello a una testimonial, è partita la campagna di “educazione” del turista, anche straniero, dal momento che il cartello - esposto in piazza Duomo e in altri luoghi simbolo della città di Lecce - è scritto anche in inglese”, è riportato nell’articolo.
Sulla disputa, però, interviene anche Giovanni Sanasi, titolare del bar dell’ospedale, il quale ha ricordato la sua elaborazione del disciplinare del caffè in ghiaccio, e non caffè leccese, che risale a due anni fa. Sanasi ha scritto alla giornalista che ha pubblicato un paio di giorni fa la notizia della disputa sul nome.
«Vi comunico che in data 19 agosto 2021 ho depositato presso la Direzione Generale della SIAE il “Disciplinare del caffè in ghiaccio”, numero di repertorio 2021/02018. In questo, eliminando qualsiasi richiamo territoriale, pur importante per la specificità del preparato, si indicava in maniera precisa e dettagliata il procedimento per la preparazione di una squisita bevanda che trova nei mesi estivi il momento ideale per la sua degustazione.
L’utilizzo tassativo e imprescindibile del ghiaccio nella sua preparazione sottolinea, ancor più, la sua stagionalità che può essere esaltata dall’aggiunta di sciroppi, preferibilmente a base di mandorle, ma anche di altro tipo, che soddisfino in pieno il piacere di gustare una bevanda unica nel suo genere.
Tutte le sterili polemiche, frutto di banali campanilismi, non possono e non debbono limitare la diffusione di un preparato che, una volta degustato, affascina e incanta per il suo particolarissimo sapore e aroma».
Alla disputa, insomma, Sanasi aveva già dato, due anni fa, la sua soluzione…
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