venerdì 20 settembre 2024


23/06/2010 19:25:47 - Avetrana - Attualità

Diventare operatori BLSD-IRC si può

A fronte di un destino che si compie a suo piacimento, che arriva all’improvviso, senza farsi annunciare, sconvolgendo il senso naturale delle cose, tanto vale il sacrificio di un giorno, il minimo sindacale, per tentare almeno di contrastarlo con le armi che abbiamo a disposizione. Questo il senso del corso di BLSD (Basic Life Support Defibrillation) a cura dell’IRC, società scientifica internazionale, (Italian Resurrection Country), tenutosi presso l’oratorio San Biagio della parrocchia S. Giovanni Battista di Avetrana, ieri, 22 giugno. Il corso della durata di un giorno e della validità di un anno, è stato organizzato dall’associazione di Volontariato Avetrana Soccorso, nella persona del suo presidente, già assessore della giunta comunale in carica, Antonio Minò, che opera già da 12 anni nel paese tarantino, e non solo, nel campo della formazione degli operatori sanitari, promuovendo una cultura della prevenzione sociale ed assistenziale, gene di un DNA legato al soccorso degli infermi.

L’iniziativa ha registrato, oltre alla presenza dei volontari dell’associazione in oggetto, anche la partecipazione delle forze dell’ordine, carabinieri, vigili urbani e protezione civile, operatori del 118, 20 unità distinte in quattro gruppi da 5 discenti, gestiti ciascuno da un tutor. Relatori, il direttore del corso, dott. Pietro Distratis, ed alcuni istruttori nazionali BLSD-IRC, Buonomo Alessandro, Caramia Pietro, Dimagli Cosimo, che, dopo una lezione frontale teorica, hanno provveduto a sottoporre i neofiti ad apposite esercitazioni pratiche di addestramento su manichini gonfiabili, sui quali essi hanno eseguito le vitali manovre operative di rianimazione in caso di morte come il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale.
Si tratta di sequenze operative o schemi di comportamento che il soccorritore apprende eseguendole sui feriti in coma premorte in attesa dell’arrivo dei soccorsi, 10 minuti di importanza capitale che garantiscono ossigeno alle cellule, sangue al cuore ed al cervello, capaci di ritardare la morte irreversibile, e che, se condotte correttamente consentono di salvare molte vite, triplicando la possibilità di sopravvivenza, prima che il personale medico arrivi sul posto.
Una catena di quattro step, di cui tre possono essere eseguiti da quanti in possesso delle basilari conoscenze in fatto di rianimazione a causa di morte cardiaca improvvisa: riconoscimento dello stato di pericolo, RPC precoce, defibrillazione precoce, lasciando al personale addetto l’ultimo step, il trattamento post rianimazione. I corsisti sono stati dotati di un kit, vero e proprio presidio sanitario di primo intervento, contenente l’occorrente per esercitarsi al primo soccorso.
Dura la polemica degli operatori sanitari che  denunciano il forte ritardo della nostra nazione  in fatto di politiche di prevenzione cardiaca che ci pongono all’ultimo posto
tra i paesi europei ed americani, in cui i presidi sanitari di soccorso immediato sono distribuiti lungo le strade, nei pressi della cabine telefoniche e nei centri di maggiore affluenza in cui maggiore è la probabilità di incidenti.
Si tratta di una contraddizione in termini, se pensiamo che ormai la tecnologia impera nella vita di ognuno di noi alla voce guadagnare tempo, nonostante, poi si assista, alla totale assenza di quei presidi sanitari che in caso di necessità possono contribuire a salvare una vita.
Alla fine del corso è stato predisposto il superamento di un test teorico-pratico, propedeutico al conseguimento della certificazione di operatore BLSD-IRC.
Nell’augurare a tutti buone vacanze, raccomandiamo la massima prudenza sperando di non rubricare alla voce divertimento, anche la voce imprudenza,e  ringraziando gli operatori sanitari per il loro impegno soprattutto sulle strade, dove raccolgono gli ultimi attimi di tante vite spente precocemente.

Mimmo Palummieri










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