mercoledì 25 settembre 2024


06/07/2010 10:40:47 - Provincia di Taranto - Attualità

La critica del presidente di Federalberghi sull’ordinanza sindacale che ha esteso la facoltà a tutti gli esercizi pubblici ed agli alimentari di vicinato di improvvisare barbecue all’aperto nelle aree antistanti alle attività

 
Dichiarata nel 2006 “CittàTuristica e d’Arte”, Martina Franca ogni giorno che passa perde parte di quello stile e di quel modo di essere che ne faceva una delle più belle ed affascinanti cittadine nel Sud Italia. Il suo mito di città colta ed elegante è ormai offuscato da anni di politiche pubbliche di piccolo raggio, incapaci di fare sintesi di quei ‘doni’ (la unicità dell’habitat extraurbano, la pregevolezza dell’architettura barocca del centro storico, il festival musicale) che per anni hanno costituito una sorta di ‘marchio di fabbrica’ che contribuiva a farne una delle mete turistiche più apprezzate del Centro-Sud Italia.
«Oggi Martina Franca è» commenta Francesco Palmisano, presidente di Federalberghi-  «una città che ha perso la sua anima ed il suo orgoglio di essere capace di fare la differenza, ed i Martinesi, che sono gente laboriosa, sono mortificati da anni di cattive politiche che non hanno saputo dare continuità a quel vantaggio culturale e turistico che caratterizzava il territorio di Martina Franca. La pulizia, l’ordine, ed il decoro  degli spazi pubblici, la cura del verde e dell’ambiente urbano erano i tratti caratterizzanti della nostra città, il contesto su cui si articolavano politiche pubbliche nel passato molto più accorte a non trasgredire dai canoni di stile che facevano di Martina Franca una città unica».
Una preoccupazione che evidentemente non avvertono gli amministratori in carica se, in occasione della ultima festa patronale, una ordinanza sindacale ha esteso la facoltà a tutti gli esercizi pubblici ed agli alimentari di vicinato di improvvisare barbecue all’aperto nelle aree antistanti alle attività.
«Una caduta di stile che»–secondo Palmisano, «ha trasformato la Festa patronale di San Martino in una festa strapaesana di basso profilo e certamente poco in linea con la celebrazione del settimo Centenario della Fondazione della nostra città di cui si fa menzione nella Ordinanza sindacale. Atto amministrativo nel quale proprio in virtù del fatto che la città gode di un riconoscimento regionale di città arte e di turismo, si è inteso autorizzare -fino ad esaurimento- l’allestimento di spazi ed aree per il commercio ambulante e la sistemazione di tavolini all’aperto. Francamente non abbiamo compreso, e gradiremmo che il Sindaco ci spiegasse meglio il suo pensiero, semmai rispondendo ad alcuni quesiti.
Prima domanda: poiché Martina è una città d’arte, gli ambulanti possono essere ovunque e senza limiti numerici?
Secondo: quando si concede un’autorizzazione per eventi di questo tipo si tiene in debito conto che l’invadenza senza limiti di ambulanti, tavolini etc. può creare problemi di sicurezza, e di viabilità (come nel caso dell’incidente di sabato scorso e dei soccorsi arrivati in ritardo)? Da notare che  Confcommmercio lo aveva capito ed infatti non aveva dato il suo assenso nell’ambito della  Commissione vigilanza.
Terzo: vorremmo comprendere qual è il significato che il Sindaco attribuisce al riconoscimento regionale - di città d’arte e località turistica - e ci piacerebbe semmai aprire un confronto su questo tema, essendo la visione di Confcommercio diversa dalla quella del Sindaco.
Quarto: perché ad oggi l’amministrazione non ha ritenuto di dover provvedere a convocare la Commissione Attività Turistiche?
Quinto: è possibile conoscere la programmazione  dell’Ente in materia di politiche del turismo del comune di Martina Franca?».










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