mercoledì 25 settembre 2024
L’intervento della Confcommercio jonica
Esistono luoghi che fanno parte della memoria collettiva di intere generazioni, luoghi ai quali si rimane irrimediabilmente legati con un impercettibile senso di rimpianto.
E’ il caso di Castellaneta Marina, una località rivierasca molto amata dai tarantini oltre che dalle famiglie oriunde, famosa e vitale sino agli inizi degli anni Novanta, poi il lento declino a prescindere dai famosi e vicinissimi villaggi turistici che comunque restano una storia a se.
Poteva andare diversamente i numeri c’erano tutti: il mare, l’habitat naturale, le belle case, l’intraprendenza degli operatori turistici e dei commercianti, la vicinanza dei villaggi turistici internazionali. Come al solito, quel che è venuta meno è la politica, e di conseguenza le Amministrazioni che si sono alternate alla guida del Comune. Una politica spesso inadeguata e lenta rispetto alle necessità ed alle attese di una economia che corre e che segue i ritmi accelerati del mercato, una politica spesso incapace di farsi interprete delle istanze del tessuto imprenditoriale e di cogliere le opportunità di sviluppo per il territorio.
«Oggi Castellaneta Marina è quello che» commenta Luigi Traetta, presidente dell’omonimo Comitato di Via. «Avrebbe potuto essere e non è stato, basta osservare lo stato di degrado in cui versa la centrale piazzetta Selene, il cuore commerciale della località rivierasca».
E’ luglio inoltrato e i commercianti invocano, come ogni anno, l’intervento dell’Amministrazione Comunale che tarda ad arrivare; in una lettera al sindaco sollecitano un incontro per discutere di una serie di questioni tra le quali, di non minore importanza, quella relativa all’abusivismo commerciale.
«Addirittura sembra che a Castellaneta Marina sia possibile avviare» afferma Traetta, «una attività commerciale omettendo di presentare la comunicazione di inizio attività poiché, mancando la vigilanza, è facile sfuggire ai controlli».
Una situazione che fa di Castellaneta Marina, una splendida terra delle opportunità perse, un luogo della memoria e dei rimpianti,… chissà se i politici ne avvertono le responsabilità.
Confcommercio
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