La bella storia di una ragazza dalle indubbie qualità professionali
E’ ancora molto giovane. Ma ha già acquisito importanti esperienze artistiche, in Italia e all’estero, che le hanno consentito di maturare precocemente e di guardare al mondo, alla professione e, quindi, al suo futuro con grande saggezza.
Marianna Vinci, mezzo soprano di Sava, è, nonostante la giovane età, molto di più di una promessa. Si è avvicinata al canto lirico per caso, ma quella scelta, ed i sacrifici che ne sono seguiti per studiare (affinando qualità sicuramente innate), sono stati, sinora, ben ripagati.
«Quando avevo 13 anni facevo parte di un trio: ero la voce e, insieme a due miei amici, facevamo delle serate interpretando brani da pianobar» racconta Marianna Vinci. «Poi, una sera, mi recai a Lecce per assistere ad un’opera lirica: la Turandot. Rimasi affascinata dallo spettacolo e decisi di iniziare a studiare canto».
Non è facile, per nessuno, frequentare sia il liceo scientifico, sia, contemporaneamente, il conservatorio. Marianna, evidentemente, era determinata a riuscirci, anche se non aveva la certezza di sfondare. Neppure dopo il conseguimento del diploma.
«Ricordo che, ad un certo punto, avevo deciso di lasciare» continua Marianna Vinci. «Fu il mio maestro del corso pratico di canto, Vittorio De Siati, a farmi desistere. Registrò la mia voce e me la fece ascoltare. Poi mi disse: “Questa sei tu: ora decidi cosa fuori fare”. Mi disse che avevo i requisiti per fare carriera e, se oggi ancora canto, il merito è tutto suo».
Da allora la carriera di Marianna ha subito una veloce impennata: ha partecipato ad un programma della Rai con Pippo Baudo, ha cantato in Israele davanti al Papa Benedetto XVI, ha studiato e insegnato in Tunisia. E poi tantissime esperienze in Italia: un anno di perfezionamento nella Scuola dell’Opera di Bologna e ora protagonista anche nel circuito lombardo della lirica. E’ richiesta un po’ dappertutto, anche all’estero (peraltro la sua agenzia ha sede in Austria).
Carriera che, crediamo, sia ormai nota ai savesi. Anche a coloro che, sino a qualche anno fa, la snobbavano e che invece si sono poi ricreduti, come d’incanto, solo dopo averla vista in tv. Potere dei mezzi di comunicazione!
Di Marianna ci ha molto colpito la sua saggezza e il suo modo di proiettarsi nel futuro con grande intelligenza e dimostrando tanta creatività.
«Credo che la lirica debba entrare nella scuola» sostiene Marianna Vinci. «Bisogna coinvolgere i giovani in modo da individuare i potenziali talenti che ci sono».
Già, lei si è avvicinata al canto per caso. Ma quanti altri ragazzi potrebbero avere le sue qualità senza avere la possibilità di coltivarle?
«Il futuro? Mi piacerebbe rivisitare le canzoni anni ’50 e ’60, interpretandole in stile “spiritual”: ho un progetto, insieme al mio compagno Tony. Ma ho anche tante altre idee. Lavoro su più fronti, non lasciando nulla di intentato. E’ una strada difficile, ma non difetto in determinazione …».