Mancini: «L’internalizzazione dei servizi? Non dovremmo avere problemi»
I tagli saranno dolorosi, ma necessari. E saranno l’occasione per razionalizzare il sistema sanità e modernizzare l’assistenza sanitaria. E’ la filosofia sottesa all’operazione in corso in questi giorni per rimettere in ordine i conti i sanità consentendo un rientro di 450 milioni di euro e scongiurare il rischio di perdere 500 milioni sul fondo sanitario 2010 che significherebbe non poter pagare gli stipendi.
Così, nella manovra regionale, si è attestato su 285 il numero dei posti letto da tagliare negli ospedali tarantini, due dei quali - quelli di Massafra e Mottola - dovranno essere dismessi da strutture ospedaliere e diventare una Casa della Salute (a Massafra) e di un Centro di riabilitazione di alta specialità (a Mottola). Una cura, dunque, forte e severa da subito. Un’ulteriore cura «di rinforzo» sarà riservata con la seconda tranche dei tagli entro la fine del 2012, una coda di manovra che si tradurrà in una perdita di altri 40 posto letti a Grottaglie con un totale di posti letto tagliati che a quel punto sarà di 325. Certo, sono ancora ipotesi che nelle prossime ore saranno al vaglio del governo centrale e poi torneranno per una loro più esatta determinazione a livello regionale.
Nel continuo balletto di cifre degli ultimi giorni - si era partiti da 230 posti, poi ridimensionati a 145, poi nuovamente schizzati in alto con l’ultimo giro di vite -, quanto meno si è cominciato a «familiarizzare» con un termine - «inappropriatezza» - che la dice lunga di quel che è stata negli anni la sanità in Puglia. «Inappropriati», da tagliare, da razionalizzare, sono dunque tutti quei posti letto sui quali sono transitati pazienti che avrebbero avuto bisogno di altri trattamenti, non necessariamente ospedalieri, con tutto il loro costo. Insomma, come viene denunciato dai vertici politici, troppe volte ci si è ricoverati per effettuare solo delle indagini ed evitare i costi dei ticket sanitari o ovviare alle liste d’attesa. Certo, c’è però anche da chiedersi quanto i pazienti avrebbero realmente desiderato ricoverarsi e non avrebbero preferito invece farsi curare diversamente. Il fenomeno è stato, tuttavia, consistente se si «scopre» che ci sono Chirurgie, anche nel Tarantino, che si attestano su un indice ben al di sotto del 40% dei pazienti ricoverati e portati in sala operatoria, quando un indice accettabile di «produttività» per una Chirurgia, secondo alcune indicazioni venute proprio nei giorni scorsi, dovrebbe attestarsi almeno su un 80%.
Ora, però, occorrerà fare i conti con una diversa organizzazione sanitaria - che ci si augura più snella e funzionale - e capire, per esempio, anche come gli operatori saranno ricollocati, data per attendibile l’indicazione che questa operazione non danneggerà l’occupazione. Ma qualche effetto sul sistema che ruota intorno alle strutture sanitarie che cambiano volto e dimensione non potrà non esserci. Se cambia, infatti, il «volume» del sistema, cambiano pure i fabbisogni che sono peraltro la dimensione sulla quale sono stati costruiti, ad esempio, i numeri dell’operazione internalizzazione in corso in queste settimane.
A Taranto, ad esempio, la «House Jonica Service», la nuova società in house per i servizi di ausiliariato, comincia la sua attività proprio dall’1 agosto, in contemporanea con l’attivazione dei tagli. Quali saranno le ripercussioni?
«Ci siamo posti il problema - dice l’amministratore unico di House Jonica Service, Massimo Mancini -, ma non dovremmo avere grossi problemi. Il fabbisogno era stato già individuato per ogni singolo reparto e struttura sulla base di indici di funzionalità. Ora dobbiamo, comunque, capire quanto di quel fabbisogno è coperto da personale già in servizio e quanto è il residuale da coprire col personale da far transitare. Se questo residuale è in un range intorno al 5%, si tratta di personale assorbibile anche perché serve a coprire sostituzioni e ferie. Intanto - dice Mancini -, entro fine mese completiamo le contrattualizzazioni legate alla prima ed alla seconda delibera. A quel punto, avremo maggiore chiarezza sui tagli dei posti letto e sulle strutture da convertire e, quindi, potremo capire quali ripercussioni ci saranno sulle quote dei pulitori che saranno gli ultimi operatori ad essere chiamati».