«Si sta giocando sulla pelle di 160 lavoratori e delle loro famiglie. La Cittadella è un patrimonio che appartiene all’intera comunità tarantina, è un autentico simbolo di carità e dedizione verso gli altri, valori di cui gli operatori sono orgogliosamente portatori»
Non c’è pace per la Cittadella della Carità di Taranto. Oggi la UGL Salute ha organizzato un sit-in presso l’Arcivescovado di Taranto per far sentire forte la sua voce a tutela dei lavoratori e della loro dignità.
“Ribadiamo ancora una volta – dice il segretario provinciale della UGL Salute Errica Telmo - come l’erogazione dello stipendio di aprile sia criterio fondamentale perché il Tribunale accolga il concordato presentato lo scorso 7 maggio per la continuità aziendale. Oggi protestiamo con fermezza e assicuriamo che non ci fermeremo qui se non vedremo un segnale di buona volontà per arrivare ad una soluzione. Si sta giocando sulla pelle di 160 lavoratori e delle loro famiglie. La Cittadella è un patrimonio che appartiene all’intera comunità tarantina, è un autentico simbolo di carità e dedizione verso gli altri, valori di cui gli operatori sono orgogliosamente portatori. La UGL Salute non si è mai piegata a ricatti morali. La scellerata gestione perpetrata per anni ha prodotto lo scempio che oggi rischia di travolgere i lavoratori e l’intera città di Taranto senza che, fino ad oggi, nessuno abbia pagato per la mala gestione. Ricordiamo che il CDA della Fondazione è nominato dalla Curia e per tale motivo chiediamo che la stessa si impegni per la salvezza di un bene collettivo facendosi carico anche degli impegni economici urgenti. Vigileremo con la massima attenzione i prossimi sviluppi pronti a prendere in considerazione qualsiasi iniziativa utile per salvare la Cittadella della Carità e garantire un futuro agli operatori sanitari e ai cittadini” conclude la sindacalista.