«Per la promozione culturale e turistica di Manduria davvero non c’erano alternative al Comedy Film Festival? La cifra spropositata che è stata investita in questa roba qua, proprio non poteva avere altra, più dignitosa, destinazione?»
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato del gruppo consiliare Demos.
«La Puglia è diventata uno straordinario attrattore turistico internazionale grazie alla promozione delle sue risorse interne: storiche, agroalimentari, territoriali, culturali, climatiche. In estate milioni di individui si muovono da ogni parte del mondo non solo per godere del sole, del mare, del lieto vivere e della cucina pugliese, ma anche per scoprire gli aspetti più preziosi di questa nostra terra.
Tale caratteristica ha stimolato le amministrazioni di tutte le città pugliesi ad investire sulla propria Storia, sulle proprie tradizioni, sulle proprie risorse. Gli esempi sono tanti, ma basta ricordare quanto abbia promosso il Salento un fenomeno mediatico come la “Notte della Taranta” per rendersene conto.
A Manduria si percorre, invece, la strada inversa. Per promuovere la città messapica si “importa” il Comedy Film Festival. Prescindendo dal vergognoso spreco di risorse pubbliche, che sarà argomento di un futuro comunicato di Demos–Manduria, è lampante quanto sia fuori posto la scelta di proporre come vettori culturali e turistici, attori e attrici che nulla potranno dare a Manduria oltre l’esibizione di una sera. Sorvolando sul fatto che proporre un Festival del Cinema nella città dalle sale di proiezione chiuse da anni ha il sapore della provocazione, c’è da chiedersi se fosse davvero questa la volontà politica del programma elettorale del sindaco Pecoraro. E che cosa sarà mai successo affinché fosse avallata e lautamente finanziata una intrapresa come quella che vedrà arrivare Massimo Boldi a Manduria. La domanda a cui non si trova risposta è proprio questa: perché? Per la promozione culturale e turistica di Manduria davvero non c’erano alternative al Comedy Film Festival? La cifra spropositata che è stata investita in questa roba qua, proprio non poteva avere altra, più dignitosa, destinazione? Manduria ha proprio bisogno di far associare il proprio nome a Cipollino?
Quando i tre giorni del Comedy Film Festival saranno passati, e i soldi dei manduriani saranno fuggiti, cosa resterà alla città messapica? L’inevitabile “Ci vedremo l’anno prossimo, con una edizione ancor più scintillante”, magari con Alvaro Vitali? Era questo il programma elettorale del sindaco Pecoraro, che doveva “Mettere la cultura al primo posto”? A questo verteva la ‘strategia culturale’ tanto sbandierata nel 2020? Il risultato desiderato era quello di sentir ripetere da Enrico Montesano “Bello Salvatore, che mi piace a tutte l’ore”? Certo, un ‘no vax’ come Montesano avrebbe pochi argomenti di discussione con chi ha saltato la fila per vaccinarsi, ma queste sono altre considerazioni. Come quelle che riguardano i costi astronomici e ingiustificabili del Comedy Film Fest, ma – come già detto - di questo Demos-Manduria parlerà in seguito».