Entra nel vivo la stagione delle sagre
Se la Carrà nazionale spronava gli Italiani ad abbandonarsi al vortice della passione da Trieste in giù, Bacco, Tabacco, e Venere seducono i palati più sensibili e sollazzano i sensi da Bolzano a Mazara del Vallo, passando per Manduria e dintorni.
Così, cari amici vicini e lontani, aprite si i cuori all’amore, ma, soprattutto la pancia, e datevi alla caccia al tesoro di sagre, banchetti, degustazioni di prodotti tipici locali, fiere enogastronomiche, da nord a sud, per lo stivale d’Europa, con la complicità del periodo, di una buona compagnia, del desiderio di divertirsi, mettendo da parte ombre e preoccupazioni.
Messi a punto gli appuntamenti e le manifestazioni dell’offerta turistica, comincia la bagarre dei comuni virtuosi o viziosi nel m’ama non m’ama censito dai cittadini, per mandare in nomination o salvare, l’in and
l’out di sindaci e amministrazioni, che, come le sirene con Ulisse, giganteggiano sui loro palazzi per catturare l’olfatto a prova di sapori di stranieri rigorosamente doc o nostrani alla ricerca del brivido culinario, sapendo che l’erba del vicino è sempre più verde. La carta geografica dei sapori, ristorante sotto le stelle per spiriti dall’acquolina in bocca, dunque, offresi: sul tavolo secoli e secoli di storia autoctona in bella mostra per quanti vogliono mettersi alla sequela del languorino facile; intingoli, salse, segreti di cucina e ricettari di cuochi e madonne prese per la gola, miscuglio di principi nutritivi proibiti e da bollino rosso per la nostra
salute, sfidanti la prova costume del giorno dopo, sparsi in ogni dove, al grido del buono è bello poiché tutti i salmi finiscono in gloria.
l’out di sindaci e amministrazioni, che, come le sirene con Ulisse, giganteggiano sui loro palazzi per catturare l’olfatto a prova di sapori di stranieri rigorosamente doc o nostrani alla ricerca del brivido culinario, sapendo che l’erba del vicino è sempre più verde. La carta geografica dei sapori, ristorante sotto le stelle per spiriti dall’acquolina in bocca, dunque, offresi: sul tavolo secoli e secoli di storia autoctona in bella mostra per quanti vogliono mettersi alla sequela del languorino facile; intingoli, salse, segreti di cucina e ricettari di cuochi e madonne prese per la gola, miscuglio di principi nutritivi proibiti e da bollino rosso per la nostra
salute, sfidanti la prova costume del giorno dopo, sparsi in ogni dove, al grido del buono è bello poiché tutti i salmi finiscono in gloria.
In fondo in fondo si vive una volta sola! O no?
La corsa è dunque d’obbligo per andare alla ricerca di ricordi da bambino misti a gusti e sapori nel paese a portato di mano, quanto in quello arduo da raggiungere, magari reclamizzato, superdotato in fatto di cucina, tramandato dal passaparola di parenti e colleghi, al solo scopo di godere di un attimo inebriante condiviso con gli amici, prima che lo scorrere del tempo ingoi definitivamente le ultime tracce del diario gastronomico di uomini e donne custodi di tradizioni da preservare, sfidate dall’avanzare del surgelato che fa miracoli. Alchimia d’altri tempi tra reazioni chimiche e fisiche prossime a scomparire, ben venga se rinnovate in
itinerari turistici formato escursionista fai da te, abbandonato al godimento last minute di ricette e procedimenti di cottura richiamati in vita dall’oltretomba, insieme al ricordo di parenti scomparsi, convenuti al
banchetto del tempo che fu.
itinerari turistici formato escursionista fai da te, abbandonato al godimento last minute di ricette e procedimenti di cottura richiamati in vita dall’oltretomba, insieme al ricordo di parenti scomparsi, convenuti al
banchetto del tempo che fu.
Stilare una classifica del piatto capace di sedurre di più? Praticamente impossibile....; un sano campanilismo ce lo vieta, in nome e per conto dell’unità nazionale anche in campo gastronomico.
Forse le 5 stelle ad un buon piatto di orecchiette, protagoniste della degustazione di Torre Colimena il 27 di luglio prossimo, che rappresentano il top della cucina e della tradizione nostrana, in fatto di olio, pomodori,
formaggi locali, per il gusto del mare , del folclore, di un paesaggio incontaminato formato cartolina, di una natura da eccellenza per spezie ed odori.
formaggi locali, per il gusto del mare , del folclore, di un paesaggio incontaminato formato cartolina, di una natura da eccellenza per spezie ed odori.
Robe da nababbi, frutto della maestria di donne retrò, rivisitate dalla modernità, garantendo un minimo di seduzione dei sensi a braccia incapaci di domare e dominare la farina e l’acqua, nel corso di un duello impari uomo vs natura, per nobilitare la semplicità in Nouvelle Cuisine e per riservare alla Puglia un primato ineguagliato altrove in tal senso.
Beh, è il caso di dire ai buoogustai: “buon appetito”!!!
D’altro canto, cosa c’è di meglio di un bicchiere di Primitivo ed una forchettata di orecchiette?
Mimmo Palummieri