lunedì 01 luglio 2024

29/06/2024 08:27:01 - Manduria - Attualità

L’intervento del consigliere comunale nell’ultima seduta del massimo consesso elettivo

Nell’ultimo Consiglio comunale si è tornati a discutere del depuratore consortile di Sava e Manduria con relativo scarico complementare che dovrebbe servire i comuni di Manduria, Sava e le marine del litorale manduriano.

«La città di Manduria è in realtà l’unica che lo utilizzerà. Il comune di Sava invece non ha ancora una rete fognaria completa. Ultime le Marine di Manduria (San Pietro in Bevagna con le sue spiagge, la riserva naturale di Torre Borraco la Riserva Naturale della foce del fiume Chidro, Specchiarica con le sue spiagge, Torre Colimena con la Riserva Naturale Salina dei Monaci) che non solo non hanno né acqua e nemmeno fogne, ma che fanno parte del terzo stralcio del “progetto” che si realizzerà, sol se si troveranno le risorse, nel 2037!» afferma il consigliere comunale Domenico Sammarco.

«Né si può sostenere che ci sarà da subito l’utilizzo in agricoltura delle acque depurate poiché ad oggi non c’è ancora nessuna rete di condotta che possa rendere davvero utilizzabile quelle acque.

La soluzione da sempre prospettata dall’esimio Mario Del prete e proposta dal Comitato Noscaricoamare – al di là dello spostamento del sito che una malapolitica non ha consentito e che avrebbe risolto il problema dello scarico emergenziale che si dovrà prevedere quando l’impianto di depurazione andrà a regime completo dopo la terza fase – è stata quella di dire certamente SI alla costruzione del depuratore, ma realizzando dei pozzi assorbenti lungo la fascia del litorale, che avrebbero ridotto l’intrusione salina del mare nei terreni.

Nonché, successivamente la possibilità di utilizzo delle vasche di Bagnolo, quale scarico complementare. Invece l’Amministrazione si è voluta “accomodare” sul progetto di costruzione di vasche di raccolta con scarico complementare nel bacino di Torre Colimena, sul cui esito sono pendenti ricorsi al Tar.

Oggi, invece di pensare a risolvere queste criticità, si vuole “vendere” il costruendo depuratore come un nuovo paradiso terrestre, ma il tempo ci dirà se sarà davvero un paradiso o un vero inferno».









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