giovedì 21 novembre 2024


20/07/2024 19:58:30 - Manduria - Attualità

«Abbiamo invitato per ben due volte gli amministratori e il progettista ad un confronto pubblico, ma il nostro invito è stato sempre ignorato»

Sul progetto che prevede il rifacimento di viale Mancini e, in particolare, sull’abbattimento degli alberi, riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato di Archeoclub Manduria.

«Premettiamo che, se in merito alla necessità di abbattere tutte le robinie di viale Mancini, comunicazione alla cittadinanza vi è stata, essa si è rivelata alla prova dei fatti insufficiente, se è vero, come è vero, che la stragrande maggioranza dei manduriani ignora del tutto i termini del problema e noi stessi ne siamo venuti a conoscenza tardivamente; inoltre ci permettiamo di suggerire che comunicare è diverso dal far partecipare e coinvolgere.

Ma riportiamo i fatti che ci riguardano.

In data 18 maggio u.s. Archeoclub, consapevole della scarsa informazione e del relativo scontento che serpeggiavano in città, a mezzo stampa chiedeva che si aprisse un pubblico dibattito, nel quale l’Amministrazione chiarisse quali fossero le motivazioni alla base della scelta progettuale di abbattere d’un colpo tutte le robinie del viale, per sostituirle con un numero enormemente inferiore di ginko-biloba.

Ignorata tale proposta da parte del sindaco, o chi per lui, Archeoclub si è fatta carico di organizzare una tavola rotonda sull’argomento, a cui sono stati invitati (e per ben due volte, a causa del rinvio del primo appuntamento!) l’assessore ai LL. PP. (con pec ed email) e l’architetto progettista (con email), svoltasi in data 19 giugno u.s., da cui successivamente è scaturito il movimento spontaneo di cittadini e commercianti pro viale Mancini. Anche in questa occasione siamo stati ignorati.

Le risultanze dell’incontro di cui sopra sono state sintetizzate da Archeoclub in un documento, inviato al sindaco, all’assessore e a tutti i capigruppo consiliari, in data 24 giugno u.s., in cui chiediamo di prendere in considerazione la possibilità di una variante di progetto, che preveda il mantenimento del numero di piante esistente, un abbattimento progressivo delle piante giunte al termine del proprio ciclo vitale, la sostituzione di queste con altre della stessa specie o comunque di specie autoctone. Anche in questo caso, nessuna risposta.

Concludendo. Vi è una associazione che da alcuni decenni si prodiga a favore della città, senza ricavarne alcun vantaggio per sé, che chiede di interloquire con i propri amministratori e ne fa richiesta nelle forme debite, correttamente e pubblicamente, in rappresentanza di interessi diffusi, non ricevendo mai alcun cenno di riscontro. Lo fa esercitando quel legittimo diritto alla partecipazione e alla condivisione delle scelte, che è sancito dalla legislazione nazionale (vedi, uno per tutti, il Codice del Terzo settore, questo sconosciuto) e dalle direttive europee. Da quasi quaranta anni a questa parte Archeoclub si è confrontato con giunte e sindaci di ogni colore e orientamento, così come prevede lo Statuto Nazionale, sempre nel massimo rispetto reciproco, in quanto associazione apartitica e mai coinvolta in diatribe politiche, nella convinzione che i cittadini debbano essere considerati tali e non solo elettori. A chi ci imputa di non saper intrattenere rapporti personali, rispondiamo che i rapporti personali rientravano in un sistema di governo feudale, ma da alcuni secoli, da quando esiste lo Stato di diritto, tra governanti e governati vigono rapporti codificati, che seguono canali ufficiali.

Un sindaco e una Amministrazione hanno tutto il diritto di non rispondere o di rispondere come meglio credono, i cittadini se ne rammaricano e vanno avanti».











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