Altro importante incarico per il sindacalista manduriano, in passato già responsabile della Fisba (oggi Fai) Cisl di Taranto per la zona orientale ionica, poi responsabile di zona Manduria del patronato Inas Cisl e, negli anni ‘90 di zona Grottaglie e quindi direttore dell’Inas di Taranto e, dal 2020, contestualmente dell’Inas
E’ Salvatore Dinoi, 70 anni, di Manduria, il neo segretario generale dei Pensionati (Fnp) Cisl Taranto Brindisi, eletto nel corso del consiglio territoriale tenutosi oggi a Tenuta Moreno, a Mesagne. Dinoi è stato responsabile della Fisba (oggi Fai) Cisl di Taranto dal 1978, per la zona orientale ionica fino al 1982, quando passò al patronato Inas Cisl di Taranto, come responsabile di zona Manduria e, negli anni ‘90 di zona Grottaglie. L’1 gennaio 2004 fu nominato direttore dell’Inas di Taranto e, dal 2020, contestualmente dell’Inas di Brindisi fino al pensionamento, avvenuto l’1 novembre 2021. A maggio 2022 venne eletto componente della segreteria Fnp Cisl Taranto Brindisi.
“Siamo una grande Organizzazione ricca di valori, libera, democratica, che assume la partecipazione, la corresponsabilità sociale, la prossimità come elementi caratterizzanti l’azione vertenziale ed organizzativa a tutti i livelli; – ha affermato Dinoi – metteremo a punto impegni e contenuti programmatici dell’azione politico-organizzativa della nostra FNP che intendiamo realizzare, con lo stesso spirito di confederalità che ci ha sempre caratterizzato”.
Su proposta del neo segretario generale, il consiglio ha eletto componenti della segreteria Anna Maria Recchia e Gianfranco Schirano.
Per il segretario generale della Cisl Taranto Brindisi Gianfranco Solazzo “la Federazione dei pensionati è una ricchezza valoriale per la Cisl, un pezzo importantissimo del nostro corpo confederale. L’autonomia è elemento essenziale di questi valori, perché connota la natura del nostro sindacato che è libero, autonomo, partecipativo, contrattualista. I temi della transizione industriale ed energetica sono all’evidenza della nostra vertenzialità, così come quelli della transizione sociale e demografica che oggi connota la nostra società sempre più alle prese con un inverno demografico. Su sanità, servizi sociosanitari, non autosufficienza, proseguiremo nella nostra vertenzialità per consolidare la nostra prossimità territoriale e la nostra capacità di proselitismo. Va, dunque, rafforzato l’entusiasmo e l’impegno della nostra iniziativa a favore di chi rappresentiamo e di quanti a noi si rivolgono con fiducia sempre più crescente.”
Intervenendo, Filippo Turi, segretario generale FNP Cisl di Puglia ha assicurato: “Proseguiremo con i nostri progetti di proselitismo e di continuità associativa, per consolidare la nostra presenza strutturata nel territorio implementando competenze, conoscenze e per alimentare ed irrobustire la nostra confederalità.”
Per Emilio Didonè, segretario nazionale della FNP “questo è un giorno di grande partecipazione, di democrazia. Interessarci del bene comune è la nostra missione. Le nostre parole d’ordine sono autonomia e contrattazione, declinate nel nostro statuto; ma lo sono anche passione, responsabilità, competenza, formazione. La politica non può considerare i corpi intermedi, il volontariato, come un taxi quando serve. Questa rappresentanza va ricostruita e la Cisl lo fa proponendo al Paese un Patto sociale e di responsabilità. L’Autonomia differenziata è un’opportunità, intanto perché essa già esiste in Italia – salari, sanità, università, politiche sociali … - ed anzi dal 2008 il gap tra Nord e Sud è aumentato. E’ questa la vera emergenza nazionale. Superare la logica della spesa storica. Inoltre, è gravissimo sostenere che nessun sistema pensionistico potrebbe mai garantire le pensioni per gli attuali giovani. Le entrate pensionistiche 2022 sono state 214 miliardi, mentre le uscite 164,5 miliardi. Su 16,3 milioni di pensionati 2022, il 45% è parzialmente o totalmente assistiti. Dunque assistenza non è previdenza. Il valore d’acquisto delle pensioni è andato in perdita da 10 anni ad oggi. L’85% dell’Irpef è pagata da 5,5 milioni di pensionati. Il 32% delle pensioni è spesa assistenziale, dunque dovrebbe essere sostenuta dalla fiscalità generale. La parola d’ordine sia, perciò, discontinuità. Con 16,3 milioni di pensionati e 7 milioni di bambini l’Italia con Giappone e Spagna è il più vecchio al mondo, con la minore natalità ed una aspettativa di vita più lunga. Ma le analisi servono non per piangersi addosso bensì per modificare in meglio le cose”.