L’opera raccoglie, con la forza di un messaggio corale, testimonianze di persone che hanno ricevuto un trapianto d’organo e di familiari di donatori. Storie unite dal filo conduttore del ritorno alla vita di pazienti affetti da patologie terminali, reso possibile dal trapianto
È stato presentato oggi, presso Palazzo Madama, a Roma, nella Sala Caduti di Nassiriya, il libro “Volti di rinascita. 55 storie di trapianti (ma potrebbero essere 55.000)”, di Leonio Callioni e Francesca Boldreghini, con la consulenza scientifica di Sergio Vesconi e Mariangelo Cossolini. L’opera, edita da Baldini+Castoldi, è, inoltre, al centro di un progetto culturale di digitalizzazione finanziato dall’Unione Europea Next Generation UE, Ministero della Cultura. Il ricavato del libro andrà a sostenere l’attività di Fondazione Trapianti Onlus, promotrice dell’opera, di cui detiene tutti i diritti. A sostenere l’iniziativa di presentazione, la Senatrice Daniela Sbrollini, che ha introdotto i lavori.
L’opera raccoglie, con la forza di un messaggio corale, testimonianze di persone che hanno ricevuto un trapianto d’organo e di familiari di donatori. Storie unite dal filo conduttore del ritorno alla vita di pazienti affetti da patologie terminali, reso possibile dal trapianto, terapia salvavita quando l’insufficienza d’organo riguardi cuore, fegato, polmoni, intestino e pancreas, e, per il rene, cura più tollerabile ed efficace rispetto alla dialisi. 55 racconti, simbolicamente rappresentativi dei circa 55.000 trapiantati viventi ad oggi in Italia, per un messaggio corale di responsabilità sociale sull’importanza di esprimere il consenso alla donazione degli organi. Volti di rinascita, come dal titolo, svelati dalle immagini e, prima ancora, dall’autenticità dei testi, segnati dalla sofferenza, dalla gioia, dalla disperazione e dalla speranza.
Fra queste storie, anche quella della cittadina manduriana Alessandra Nigro: anche lei ha "riacquistato" la vita attraverso il trapianto.
Esperienze di vita che si incontrano, come i destini dei riceventi e dei donatori. E nel cuore, la gratitudine per l’amore donato e ricevuto, quello dal quale la vita ha inizio, può finire e ricominciare ancora.
“In ogni grande impresa è contenuto un sogno. Il nostro, coltivato con cura negli oltre due anni di lavoro spesi per portare a compimento un progetto tanto complesso, è quello di poter essere di ispirazione per una scelta di solidarietà e di vita, come quella racchiusa nella donazione degli organi. Nulla come le testimonianze corali dei riceventi e dei donatori può raccontare come un gesto tanto semplice, come il Sì alla donazione degli organi, possa ridare speranza a pazienti la cui unica possibilità di vita è legata al trapianto, restituendoli ad un’esistenza piena e all’affetto dei loro cari. Le manifestazioni di volontà contrarie alla donazione, solo nel 2023, hanno determinato la mancata attuazione di un numero di trapianti stimabile a oltre 2.300. Questo dato rende quanto mai urgente rafforzare le campagne informative e studiare, nelle Anagrafi, un correttivo nella modalità di espressione della volontà che, pur nella garanzia di una libera scelta in merito alla
donazione degli organi, sia facilitatrice solo delle manifestazioni dei consensi e non più, anche, dei dissensi, che non possono essere raccolti con la facilità in cui si procede al rinnovo o al rilascio della carta d’identità, ma demandati ad altra sede e dopo un necessario percorso informativo che consenta di evitare quei No frutto della paura e della disinformazione e aiuti gli indecisi a sciogliere i loro dubbi. Ma soprattutto crediamo sia ora di attuare ciò che dal 1999 è già legge (91/1999) nel nostro Paese, ma che è rimasto lettera morta: il silenzio assenso informato, per il quale la mancata dichiarazione di volontà in merito alla donazione di organi e tessuti successivamente alla morte è considerata quale assenso alla donazione. Questo meccanismo giuridico, che prevede un’adeguata informazione ai cittadini, consente di ovviare all'inerzia nella manifestazione di volontà, una dichiarazione alla quale i cittadini sono tenuti in base alla stessa legge (art. 4 co.1).
Ad oggi esistono tutti gli strumenti che consentono questa informativa ai cittadini e, soprattutto, ci auguriamo sussista una volontà politica per vincere ogni resistenza. Ecco, noi autori immaginiamo il nostro libro così, come una richiesta corale di attuazione del principio del silenzio assenso, peraltro vigente nella maggior parte dei Paesi europei”, hanno dichiarato i due coautori del libro, Leonio Callioni, direttore dell’house organ di Fondazione Trapianti Onlus, e Francesca Boldreghini, vicepresidente della Fondazione, che dedica il libro alla memoria del padre, a cui un trapianto di fegato, effettuato nel 2009 al Policlinico di Milano, regalò ancora tanti preziosi anni di vita insieme alla sua amata famiglia.