domenica 13 ottobre 2024


13/10/2024 11:09:40 - Manduria - Attualitą

Guida dei Vini: riconoscimenti ai vini “Jo 2021” di Gianfranco Fino, Primitivo di Manduria Li Janni 2022” di Erminio Campa, Primitivo di Manduria Monte dei Diavoli 2020 di Masseria Cuturi e Primitivo di Manduria Ris. 2018 di Giuseppe Attanasio

 

Due le novità importanti di quest’anno: tutte le aziende recensite non praticano il diserbo chimico, mentre con i Best Buy, che sostituiscono il riconoscimento del Vino Quotidiano, la guida segnala una selezione di Top Wine che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale. La prima scelta è un messaggio politico forte, che rispecchia il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto e quanto Slow Food sostiene da tempo contro l’uso della chimica di sintesi e, in particolare dei pesticidi, nelle colture, oltre che un ulteriore passo verso la costruzione di un rapporto sempre più armonico con la natura; mentre la seconda risponde a un’esigenza del mercato, dando una soluzione più in linea con i tempi e utile per i lettori che cercano un riferimento per orientarsi nel mondo della vitivinicoltura pulita e sostenibile.

La Puglia vista da Slow Wine

Mai come quest’anno in Puglia sono stati evidenti i segni del cambiamento climatico. Già da qualche anno i produttori hanno scelto di raccogliere in anticipo, ma per ragioni quasi esclusivamente produttive, per portare cioè in cantina uve con maggiore acidità e adatte a vini più freschi. Quest’anno, invece, le ragioni sono state soprattutto di necessità: già intorno alla metà di agosto la maggior parte delle uve bianche è stata raccolta e sta per arrivare il turno delle uve nere, tra cui il Primitivo che, come suggerisce il nome, è l’uva più precoce tra quelle autoctone. L’aspetto positivo è che, a parte il caldo e la siccità, non ci sono stati attacchi massicci di peronospora, che al contrario l’anno scorso, specialmente in alcune zone, aveva falcidiato i raccolti diminuendone le rese e costringendo diversi produttori a non imbottigliare alcuni dei loro vini.

Per quanto riguarda le aziende, le cose più interessanti vengono dalle piccole cantine, diventate in questi anni modelli di riferimento per l’intero comparto, ma anche da alcune giovani realtà meno conosciute o con nomi meno blasonati. Preoccupa, al contrario, la stasi di alcune grosse aziende, che peraltro rappresentano una cospicua fetta del mercato del vino pugliese in giro per l’Italia e per il mondo. Il tessuto economico della regione si caratterizza anche per la presenza di cooperative vinicole. Riconoscendone l’importante ruolo sociale, si è deciso di recensirle, soffermandosi solo sui vini realizzati con uve provenienti da vigneti non diserbati chimicamente.

LA LISTA DEI TOP WINE











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