La frode perpetrata ai danni dello Stato ammonta a 150.000 euro, mentre il debito contributivo accumulato è di 85.000 euro
I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, in collaborazione con il personale dell’Area di Vigilanza dell’INPS di Lecce, hanno portato alla luce una grave frode ai danni dello Stato che ha coinvolto 53 braccianti agricoli e il titolare di un’azienda agricola. Le indagini hanno rivelato che dal novembre 2018 a gennaio 2024, gli indagati hanno effettuato assunzioni fittizie con l'unico scopo di beneficiare di indennità previdenziali e assistenziali per un importo complessivo di 150.000 euro,
L'azienda agricola oggetto delle indagini risultava priva di un conto corrente e di qualsiasi documentazione attestante il pagamento delle retribuzioni con tracciabilità, come previsto dalla normativa vigente (art. 1 co. 910-914 della legge 205/2015). Di conseguenza, i rapporti di lavoro segnalati all'INPS erano puramente cartolari e mirati esclusivamente a permettere agli indagati di ricevere indennità a sostegno del reddito, tra cui la Naspi (assicurazione sociale per l’impiego), malattia, maternità e indennità COVID.
La frode perpetrata ai danni dello Stato ammonta a 150.000 euro, mentre il debito contributivo accumulato è di 85.000 euro. Se non fosse intervenuta l’attività investigativa, il danno potenziale all’istituto previdenziale sarebbe stato di circa 300.000 euro.
Tutti gli indagati sono stati denunciati all’autorità giudiziaria con l’ipotesi di truffa ai danni dello Stato.
Questa operazione sottolinea l’impegno costante dei Carabinieri nella lotta contro le frodi e a tutela della legalità, garantendo così l’integrità del sistema previdenziale e assistenziale.
I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro continueranno a vigilare e a garantire che le normative sul lavoro e sulla sicurezza sociale vengano rispettate, affinché tali situazioni non possano ripetersi.