Un post sui social: «Perché ricoprirle, danneggiandole forse irreparabilmente? Una violenza visiva, che nasce dunque da scarsa capacità amministrativa e di vigilanza, nonchè colpevole ignoranza di quello che sono i luoghi e i caratteri della città»
«Bitume al posto delle chianche: ovvero chi non capisce la “bellezza” realizza brutture!
Secondo l’Amministrazione Pecoraro - sempre pronta a difendersi dalle critiche di opposizione e cittadini con querele o appassionati post di auto celebrazione - il proprio l’operato svolto non ha macchie o sbavature, non ha errori ma si connota per una imperturbabile perfezione.
Ci chiediamo, dunque, cosa si pensi tra i banchi della maggioranza politica di quanto svolto in via Ferdinando Donno e di altre vie del centro storico. Si apprende, infatti, che le chianche siano state ricoperte da una colata di bitume e cemento, alterando in maniera intollerabile l’antica pietra tipica delle nostre città.
Dimenticano, forse, i nostri amministratori che l’uso delle chianca, in Puglia, risale a tempi antichissimi e che tale elemento assurge, addirittura, in certi casi a requisito per l’attribuzione del titolo di “borgo più bello” o come per Alberobello come patrimonio a tutela Unesco. E allora non basta fare qualche pseudo evento per valorizzare il centro storico, ma occorre coglierne la portata nei suoi elementi e nelle sue caratteristiche. Le chianche sicuramente sono un residuo antico scomodo per certa mobilità, ma nel contesto urbano rappresentano anche un valore, specie in aree non trafficate come quella di Via Ferdinando Donno. E allora perché ricoprirle, danneggiandole forse irreparabilmente?
Una violenza visiva, che nasce dunque da scarsa capacità amministrativa e di vigilanza, nonchè colpevole ignoranza di quello che sono i luoghi e i caratteri della città.
Non si potrebbe tollerare nemmeno un’eventuale giustificazione legata ai costi, alti, di ripristino di tali basolati: non la si accetta perché allora intollerabili diventerebbero le spese per poco partecipati festival, intollerabili sarebbero risorse che fuggono per incapacità negoziali. Non basta questa volta il silenzio solito in cui si trincera questa amministrazione, abbiamo bisogno di capire perché, chi ha commesso l’errore, chi ha autorizzato il compimento dell’atto. Serve che ci si adoperi per valorizzare la città, che è ferma e sempre più moribonda. E si, gli elettori vi giudicheranno e anzi, molti, troppi, purtroppo per voi, hanno un giudizio negativo non rivalutabile».
Domenico Sammarco