«L’Amministrazione è disponibile a valutare l’opportunità di realizzare tale variante, finalizzata a conservare il maggior numero di piante esistenti; prevedere un abbattimento progressivo e programmato di quelle che siano giunte al termine del loro ciclo vitale, e loro sostituzione con esemplari di specie autoctone; mantenere e possibilmente ampliare il numero delle piante originariamente presenti nel viale?»
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato di Archeoclub Manduria avente per oggetto la riunione di ieri della Commissione consiliare sull’abbattimento degli alberi in viale Mancini.
«A margine della riunione della II Commissione consiliare, che si è tenuta ieri, in merito all’abbattimento degli alberi di viale Mancini, previsto dal progetto di riqualificazione urbana approvato dall’Amministrazione e finanziato con fondi del PNRR, l’Archeoclub di Manduria, senza voler ripetere quanto detto dalla presidente nel corso della seduta, desidera esprimere alcune considerazioni.
- Ringraziamo il presidente della Commissione per aver accolto la nostra richiesta di essere ascoltati in quanto cittadini attivi,un fatto, crediamo, più unico che raro nel corso di questa Amministrazione. Non possiamo non rimarcare tuttavia che i cinque minuti che ci sono stati concessi sono davvero una ben misera concessione e che, se questo è il tempo stabilito dal Regolamento delle Commissioni, è tempo che tale regolamento vada cambiato.
- Desideriamo inoltre ribadire il principio che la città è la casa di tutti i manduriani e che a nessuno è lecito stravolgere parti di essa senza una adeguata e capillare informazione dei cittadini, posto che essi sono da considerarsi i committenti, di questo come di ogni altro progetto. Se tale coinvolgimento fosse avvenuto nella fase di ideazione stessa del progetto ci sarebbe stato il tempo di esaminare con calma possibili alternative, facendo ricorso a quella che viene detta “intelligenza collettiva”.
- Ci permettiamo sommessamente di suggerire che la presente frontiera della democrazia è la Democrazia Partecipativa, obliterando la quale si aprono le porte ad una democrazia meramente formale, se non autoritaria. Come si può chiedere, come tutti gli amministratori quotidianamente fanno, il coinvolgimento attivo o addirittura il sostegno della cittadinanza attiva, se poi manca l’ascolto delle sue proposte?
- Condividiamo le considerazioni del prof. Tarantino, il quale ha ribadito quanto da lui esposto nel corso della Tavola rotonda, organizzata da Archeoclub col sostegno di Italia Nostra e Azzurro Jonio, tenutasi presso la chiesa dello Spirito Santo: essere possibile ed anzi auspicabile porre mano ad una riflessione, suffragata da opportuni ed approfonditi esami da parte di esperti, che porti ad una variante di progetto finalizzata alla salvaguardia del maggior numero possibile delle robinie esistenti, da lui ritenuta assolutamente fattibile.
- La richiesta formulata da Archeoclub, a suo tempo inviata ad amministratori e capigruppo consiliari, è precisamente la seguente. E’ l’Amministrazione disponibile a valutare l’opportunità di realizzare tale variante, finalizzata a: primo, conservare il maggior numero di piante esistenti; secondo, prevedere un abbattimento progressivo e programmato di quelle che siano giunte al termine del loro ciclo vitale, e loro sostituzione con esemplari di specie autoctone;terzo,mantenere e possibilmente ampliare il numero delle piante originariamente presenti nel viale?
Si tratta di una decisione, come si vede, che solo l’Amministrazione può prendere, rispetto alla quale il ricorso agli esperti è solo consequenziale».