«L’applicazione dell’IMU a questi fabbricati rappresenta una scelta scellerata, capace di danneggiare in modo irreversibile una delle colonne portanti dell’economia locale»
La notizie dell’introduzione dell'IMU nel Comune di Manduria sui fabbricati rurali strumentali, apparsa ieri sui giornali locali, sta sollevando un'ondata di malumore e proteste tra gli agricoltori.
Coldiretti Taranto, attraverso il suo vice presidente provinciale e presidente della sezione di Manduria Salvatore Mero, ha chiesto un incontro urgente con il sindaco Gregorio Pecoraro.
«Questi edifici, che sono essenziali per le attività agricole, sono stati storicamente esentati dall’imposta, riconoscendo la loro funzione diretta nell’attività produttiva e la loro utilità per il comparto primario» è riportato in un comunicato che reca la firma di Salvatore Mero. «Di conseguenza, l’applicazione dell'IMU a questi fabbricati rappresenta una scelta scellerata, capace di danneggiare in modo irreversibile una delle colonne portanti dell’economia locale.
Per comprendere l’impatto di questa decisione, è fondamentale ricordare che l’agricoltura localesta attraversando un periodo già soggetto a numerose difficoltà economiche date dal calo del valore delle uve, dalladecimazione del comparto olivicolo con il problema Xilella e delle condizioni climatiche, (vedi siccità nel 2024 e peronospora nel 2023). Le imprese agricole lottano quotidianamente con il cambiamento climatico e la concorrenza internazionale, dunque, aggiungere un ulteriore onere fiscale sui fabbricati strumentali, rappresenta un gravissimo errore, che potrebbe compromettere l'esistenza stessa di molte piccole e medie aziende agricole.
L’imposizione dell’IMU sui fabbricati strumentali avrà ripercussioni sicuramente anche sull'economia delle aree rurali. Le aziende agricole non sono entità isolate: sono parte integrante delle comunità locali. La loro esistenza è fondamentale per la manutenzione del territorio, la preservazione del paesaggio, la protezione delle risorse naturali e la creazione di lavoro. Tassare le strutture agricole vuol dire mettere a rischio tutto questo, con effetti devastanti non solo per gli agricoltori, ma anche per le famiglie che dipendono dal reddito agricolo e per le imprese locali che lavorano a stretto contatto con il mondo rurale.
Le aziende agricole devono affrontare le sfide legate all'adattamento, ai cambiamenti climatici e alla transizione verso pratiche più sostenibili. In questo contesto, l’imposizione di nuove tasse sui fabbricati rurali strumentali potrebbe disincentivare gli investimenti necessari per modernizzare le strutture aziendali e migliorarne l’efficienza, nonché scoraggiare nuovi investitori interessati allo sviluppo agricolo del territorio.
La decisione di applicare l’IMU ai fabbricati rurali strumentali si inserisce in una logica fiscale che, anziché sostenere, punisce il settore agricolo. Il quale ha bisogno di incentivi, di sostegno e di politiche che promuovano l’innovazione, la sostenibilità e la competitività.
È il momento di ascoltare le esigenze degli agricoltori e di rivedere questa decisione ingiusta, prima che sia troppo tardi».
Salvatore Mero
Presidente Coldiretti Manduria
Vice presidente Coldiretti Taranto