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10/08/2010 20:34:27 - Provincia di Taranto - Attualità

La teca ha però tenuto

 
Un tentativo di furto di alcune reliquie di San Pio da Pietrelcina è stato impedito dal vetro antisfondamento che ricopre una teca incastonata in un altare. È accaduto la scorsa notte in una cappella del cimitero di San Giovanni Rotondo che ospita le tombe di numerosi frati minori cappuccini. Le reliquie custodite nella cappella, a quanto si è appreso, sono costituite da alcuni capelli, una garza che avvolgeva il costato insanguinato e un paio di guanti.
I resti del frate con le stimmate sono dallo scorso 19 aprile nella chiesa inferiore del santuario a lui dedicato, ideato dall’architetto Renzo Piano, dopo il trasferimento dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie.
LE RELIQUIE SONO AL SICURO NEL CONVENTO
Sono al sicuro in una stanza del convento dei frati cappuccini, chiusa da una porta blindata, le reliquie contenute nella teca che sconosciuti hanno tentato di scalfire la scorsa notte nel cimitero di San Giovanni Rotondo. Lo si è appreso da una fonte dei religiosi. Le ciocche di capelli, una stoffa insanguinata che ricopriva il costato e un paio di guanti di padre Pio sono state prese in consegna dal guardiano del convento, frate Carlo Laborde, e riposte in un luogo inaccessibile del monastero.
I ladri, a quanto si e' appreso, sonoentrati nella cappella, larga circa tre metri e lunga circa cinque, protetta da una cancellata, dopo aver sfondato una finestra. Giunti all’interno, hanno cercato di rompere la teca, in bagno d’oro, con un oggetto appuntito riuscendo solo a scalfire il vetro. Sono infine fuggiti. Indagini sull'episodio sono in corso indagini da parte dei carabinieri del comando provinciale. In un’altra cappella dello stesso cimitero sono custodite le tombe dei genitori di padre Pio, di un fratello e di altri familiari.
LA SALMA E' NEL SANTUARIO DAL 19 APRILE
La salma di San Pio da Pietrelcina fu traslata lo scorso 19 aprile nella nuova chiesa benedetta da papa Benedetto XVI il 21 giugno 2009. Dal settembre 1968 era custodita nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. L'urna con le reliquie è stata collocata nella chiesa inferiore del santuario, costruito su progetto dell’architetto Renzo Piano, costellata da mosaici che rievocano episodi del Vangelo.
Il giorno della traslazione, il 19 aprile è coinciso con il quinto anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Benedetto XVI e con l’apertura del 126/mo Capitolo ordinario dei frati cappuccini della provincia religiosa di Sant'Angelo e padre Pio. Le spoglie del frate con le stimmate, dal giorno della tumulazione (26 settembre 1968), non avevano mai lasciato la cripta inferiore di Santa Maria delle Grazie.
I FRATI: PROBABILMENTE I LADRI SONO STATI ATTRATTI DALLA TECA CHE FORSE RITENEVANO DI ORO MASSICCIO
I frati cappuccini della provincia religiosa di 'Sant'Angelo e Padre Pio' “escludono” che il tentativo di furto di una teca contenente alcune reliquie del santo di Pietrelcina avvenuto stanotte in una cappella del cimitero di San Giovanni Rotondo “sia un atto sacrilego”. Lo riferisce all’ADNKRONOS Stefano Campanella, direttore di Teleradio Padre Pio, a nome dei frati.
“Se avessero voluto agire in questo senso avrebbero potuto 'colpire' le tombe dei genitori, del fratello e del direttore spirituale di San Pio, che hanno un valore simbolico più forte. Quelle reliquie - precisa Canpanella - non provengono dalla recente esumazione. Si tratta di una pezzuola che padre Pio utilizzava per tamponare le ferite del costato e di una ciocca di capelli che il suo barbiere aveva conservato".
"Entrambe sono state sistemate in quella teca nel 2001 quando la cappella fu consacrata. Entrambe non sono commerciabili. Probabilmente i ladri - conclude Campanella - sono stati attratti dalla teca bagnata in oro che forse ritenevano di oro massiccio e comunque il vetro antisfondamento li ha fatti desistere”.
ORE 18.51 - FORMIGONI: CHE TRISTEZZA TENTATIVO DI FURTO RELIQUIE DI PADRE PIO
"Che tristezza il tentativo di furto della teca con le reliquie di Padre Pio". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta così il tentativo di furto messo in atto la scorsa notte nel cimitero di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, quando sconosciuti hanno tentato di scalfire la teca che conserva alcune reliquie del santo.
"Neppure per i santi c'è più rispetto" scrive Formigoni nella nota postata su Facebook. "Tutto è piegato -conclude- a una logica di interesse mercantile. Che pena".
ORE 20.00 - FRATE: LASCIATE IN PACE MORTI
«I luoghi nei quali riposano i morti, che siano cristiani, ebrei, musulmani, atei, i cimiteri in genere dovrebbero essere lasciati in pace. Questo mi sento di dire: lasciamo che i morti riposino in pace, rispettiamoli. Sarebbe bello che lo facessero anche i ladri, per quanto maldestri possano essere stati come quelli di San Giovanni Rotondo».
Lo ha dichiarato all’ANSA frate Antonio Belpiede, portavoce dei frati minori cappuccini di San Giovanni Rotondo (Foggia), commentando al telefono (il religioso si trova attualmente nel nord Italia) il tentativo di furto di alcune reliquie di san Pio.










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