venerdì 20 settembre 2024


30/08/2010 18:12:09 - Avetrana - Attualità

Si teme il rapimento

 
 
«Sarah non si è allontanata da casa, non è svanita nel nulla per sua spontanea volontà. Non ne aveva alcuna ragione. Non era fidanzata e non aveva litigato con nessuno. Queste ipotesi sono assolutamente da scartare».
Sabrina, la cugina di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana che da giovedì pomeriggio sembra essere sparita nel nulla, non ha molti dubbi sulla sorte della ragazzina. E la strada verso cui porta la tesi sostenuta dagli amici di Sarah a 4 giorni dalla sua scomparsa è quella più inquietante: un rapimento.
A tirare fuori l’agghiacciante sostantivo, ieri pomeriggio, è stato un amico di Sarah che conosce la ragazza da quando era bambina e che, dalla serata di giovedì, collabora alle ricerche della 15enne con le forze dell’ordine e la Protezione civile. «Sarah è la nostra mascotte: un metro e 55 per 40 chili di peso. La puoi sollevare con un braccio solo. Magari qualcuno la teneva d’occhio, l’ha seguita e, al momento più opportuno, l’ha caricata in macchina per portarla chissà dove».
La tesi di Carlo fa il paio con la telefonata fatta dalla cugina alla ragazza giovedì pomeriggio. E’ lei l’ultima ad averla sentita. Le ragazze avevano organizzato una gita la mare. Così giovedì, intorno alle 14, Sarah ha avvisato la cugina che, di lì a poco l’avrebbe raggiunta nella sua abitazione, a poche centinaia di metri da casa della 15enne. Dopo qualche minuto le ha fatto uno squillo sul cellulare: il segnale convenuto tra le due ragazze per indicare di essere ormai nei pressi di casa. La cugina si è affacciata sull’uscio, ma non ha visto arrivare Sarah. Ha atteso ancora qualche minuto. Poi ha chiamato la ragazza sul cellulare. Il telefono, dopo un paio di squilli, si è ammutolito. Qualcuno ha rifiutato la chiamata e poi lo ha spento.
Tuttora il cellulare di Sarah non da segni di vita. E’ proprio questa circostanza a preoccupare maggiormente gli investigatori che, sulla sorte della 15enne, non si sbottonano. Decine di carabinieri, da giovedì sera, lavorano alla ricerca della ragazzina di Avetrana. Palmo a palmo sono state controllate le cave alla periferia del paese, i casolari di campagna, gli anfratti più desolati della vicina litoranea. La foto della ragazzina è stata diramata ai comandi dell’Arma e ai commissariati di tutta Italia. Ci sia augura, a questo punto, che la 15enne si sia solo allontanata volontariamente e che, prima o poi, torni a farsi viva. Ma la speranza perde forza al passare del tempo. Di Sarah non c’è traccia. Le ricerche, coordinate dal tenente colonnello Antonio Russo, andranno avanti anche oggi.
Ieri i carabinieri hanno ascoltato ancora una volta la madre di Sarah. La donna ha escluso che la scomparsa della figlia sia legata ad un colpo di testa. Tra le due c’erano i soliti attriti che caratterizzano un’età difficile come l’adolescenza. Sarah chiedeva più libertà, maggiore flessibilità negli orari e la madre cercava di contenere le sue esuberanze giovanili.
«E’ sempre stata una ragazza dal carattere determinato - dice la cugina Sabrina che non si da pace per la sorte della 15enne e che ha fondato anche un gruppo di ricerca su Facebook con circa 170 iscritti a ieri sera -. Lei è sempre passata sopra ogni situazione. Se avesse avuto degli scontri con i genitori prima di uscire, sicuramente avrebbe lasciato perdere». Poi torna l’incubo del rapimento, di un maniaco venuto da chissà dove a seminare terrore in un paesino di poco più di settemila anime.
«Lei ascoltava musica mentre andava dalla cugina per andare al mare - spiega l’amico Carlo -, quindi non si poteva rendere conto di una presenza dietro di lei. Se qualcuno è arrivato in auto e l’ha affiancata, Sarah non se n’è nemmeno accorta».
L’ultima traccia telefonica della ragazza risale a qualche minuto dopo le 14 di giovedì. Il tragitto che la giovane avrebbe dovuto compiere da casa sua a quella della cugina è molto breve, circa 400 metri. Ma a quell’ora, in un assolato pomeriggio d’estate come tanti, in vico Verdi non c’era nemmeno un’anima.
 
MARISTELLA MASSARI
La Gazzetta del Mezzogiorno










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