venerdì 20 settembre 2024


31/08/2010 12:48:52 - Avetrana - Attualità

Il racconto della sua amica del cuore, la cugina Sabrina

 
Giovedì pomeriggio, intorno alle 14, la famiglia Scazzi è riunita a tavola. Sarah ha già ricevuto un primo sms dalla cugina (e amica del cuore) Sabrina Misseri, 22 anni. È lei l’ultima persona ad averle parlato al telefono.
«Poco prima delle 14 di quel maledetto giovedì - racconta Sabrina Misseri -, le avevo mandato un messaggio. Le avevo detto di mettere il costume che saremmo andate al mare». Sarah chiama la cugina e le dice che la raggiungerà in pochi minuti. L’abitazione di Sabrina si trova a pochi isolati da quella degli Scazzi, meno di 700 metri. Sarah avvisa i genitori: «Vado al mare con Sabrina». Nulla di strano, nulla di anomalo rispetto alle abitudini della ragazza.
Dopo aver fatto uno squillo alla cugina, varca la porta di casa e svolta a sinistra su via Verdi. Qui le tracce della ragazza si perdono. La cugina la chiama per dirle che le sarebbe andata incontro in auto e già il telefono di Sarah squilla a vuoto. La ragazza fa il giro dell’isolato, ma di Sarah non c’è più traccia. La richiama al cellulare: il telefono a quel punto è spento. L’ultima cellula agganciata dal ripetitore che rilancia il segnale del telefono di Sarah è quella che abbraccia il tratto di strada tra l’abitazione della ragazza e casa della cugina: vico Verdi secondo, via Martiri d’Ungheria, via Kennedy fino a via Maria Grazia Deledda, dove abita Sabrina ma dove Sarah non è mai arrivata.
Preoccupata, Sabrina arriva a casa dei genitori di Sarah e l’ansia cresce con il passare dei minuti. Tanto che la famiglia, alle 17, è già in caserma dal maresciallo dei carabinieri Fabrizio Viva, per denunciare l’episodio. Le indagini partono immediatamente. Si teme per la sorte della ragazza, che i genitori e gli amici descrivono come «dolce, timida e senza grilli per la testa». Sarah non ha un fidanzato, né un amico speciale. Dal primo momento la cugina Sabrina, la confidente della 15enne, è convinta che Sarah sia stata rapita. Partono i sopralluoghi. Sull’asfalto di via Verdi, sui marciapiedi non c’è traccia di colluttazione, nessuno ha visto Sarah, né l’ha sentita gridare. «Dalla camera di mia cugina non manca nulla che possa far pensare ad una fuga volontaria. Sarah è uscita in bermuda e maglietta con solo il telo da mare nello zaino. Mia cugina - prosegue -, faceva quella strada almeno dieci volte al giorno. E camminava con le cuffiette nelle orecchie perché sentiva sempre la musica. Se qualcuno l’ha affiancata con l’auto, lei non se n’è nemmeno accorta».
Del resto Sarah, con i suoi 40 chili di peso distribuiti in un metro e 55 di altezza, è uno scricciolo che può essere sollevato da terra con una sola mano. Una terribile ipotesi che, man mano che passano i giorni, sta diventando un vero e proprio incubo.
«Sarah non si è allontanata di sua spontanea volontà, Sarah è stata portata via da qualcuno, non era fidanzata, non aveva litigato con nessuno, era una ragazza con un carattere determinato ma mite e, soprattutto, era una mascotte per tutti. Lei usciva spesso con me e con i miei amici. Era la più piccola della comitiva ed era coccolata e benvoluta da tutti».
La ragazzina si confidava con Sabrina. Sarah aveva trascorso tre giorni a casa di parenti a San Pancrazio Salentino, a pochi chilometri di distanza da Avetrana. Era rientrata a casa da poche ore e, per prima, aveva fatto visita alla cugina Sabrina.
«È stata a casa mia di primo mattino. Mi ha raccontato di San Pancrazio. Era serena e felice come sempre. Io la conosco bene. Se avesse avuto dei problemi me ne sarei accorta immediatamente». Dopo quella prima visita Sarah torna a casa, sbriga alcune faccende e, prima di pranzo torna dalla cugina percorrendo la strada che, intorno alle 14 di giovedì, sembra averla inghiottita. «Abbiamo chiacchierato ancora un po’. Poi le ha chiesto se avesse intenzione di venire al mare. Ma non ci siamo date un appuntamento preciso. Ho detto che l’avrei chiamata, come poi ho fatto».
Sabrina è stata l’ultima ad aver sentito la cugina. La prima ad averla cercata quando il telefono della ragazzina non ha più dato segni di attività. La 22enne non si da pace per la sorte della cugina. «Non può essere svanita nel nulla. Qualcuno deve aver visto Sarah e spero che parli, che si faccia vivo».
 
 
Maristella Massari
La Gazzetta del Mezzogiorno










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