Don Dario De Stefano: «Viviamo momenti di angoscia e preoccupazione»
Le ore trascorrono e l’angoscia continua a crescere nella comunità avetranese per la scomparsa della quindicenne Sarah. In tanti si prodigano nella ricerca di un qualsiasi particolare che possa essere utile a squarciare il velo di mistero che avvolge questa triste storia: sono stati affissi manifestini che riproducono la foto di Sarah anche sulle vetrine degli esercizi commerciali dei centri limitrofi, nella speranza che qualcuno possa aver visto la ragazza avetranese dopo le 14 di giovedì scorso.
E mentre cresce sempre più la sensazione che non si tratti di un allontanamento volontario, nel paese i rappresentanti delle istituzioni e la gente semplice continuano ad interrogarsi su questo vero e proprio mistero.
«Non conoscevo personalmente Sarah» afferma don Dario De Stefano, parroco della Sacra Famiglia, sempre in prima fila in ogni iniziativa a favore dei giovani: ha creato un nuovo oratorio, è presidente della locale squadra di calcio e, una decina di giorni fa, ha addirittura promosso una “notte bianca” («Una festa che è un incontro tra culture e riaccende la creatività dell’animo umano»). «L’ho vista un paio di volte, non di più. Di lei so che è una brava ragazza. Una mia idea su questa storia? Non posso sapere se si sia trattato di un rapimento o di altro. E’ difficile fare ipotesi. Posso solo aggiungere che, in una comunità così piccola, cresce la preoccupazione e il disagio per questa scomparsa. Un evento così drammatico sta scuotendo tutta la cittadinanza: speriamo che si risolva positivamente».
Sarah, terminata la scuola media, ha frequentato, nello scorso anno scolastico, l’istituto alberghiero di Maruggio.
«Non era mia alunna, ma l’avevo comunque notata per la sua delicatezza e per la sua educazione» afferma il prof. Maurizio Schirone, direttore della succursale maruggese dell’istituto alberghiero “Mediterraneo”. «Non aveva una spiccata personalità. Anzi, era molto timida. Qualche volta mi è stato riferito che, in classe, scoppiava in lacrime e giustificava quei momenti di tristezza per presunte liti con il suo fidanzatino. In realtà, alcuni ragazzi che la conoscevano bene mi confidavano che il fidanzatino non l’ha mai avuto. La sua scomparsa ha addolorato sia il personale scolastico, sia gli studenti che hanno avuto modo di conoscerla e di apprezzare le due doti. Siamo in ansia anche noi: la speranza è che Sarah possa presto ritornare ad occupare il suo banco nella sua classe del nostro istituto scolastico già da lunedì prossimo, giorno di inizio delle lezioni».