venerdì 20 settembre 2024


02/09/2010 10:01:57 - Avetrana - Attualità

L’appello: «Non fatele del male»

 
 
Circa 200 uomini tra carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco partecipano, per il settimo giorno consecutivo, alle ricerche di Sarah Scazzi, la ragazzina di 15 anni scomparsa da Avetrana nel primo pomeriggio del 26 agosto scorso. Gli investigatori anche oggi, ascolteranno testimoni e perlustreranno casolari e campagne della zona alla ricerca di ogni elemento utile alle indagini: nella zona di Avetrana si trovano oltre 20 masserie (in gran parte abbandonate) e 200 ettari di cave.
 
Alle ricerche è prevista la partecipazione di volontari della protezione civile, di uomini della polizia provinciale di Taranto, di quattro guardie giurate, che hanno offerto spontaneamente il loro contributo ai militari dell’Arma, ed equipaggi della polizia di Stato.
 
Pur non tralasciando altre piste, i carabinieri ritengono “seria” l’ipotesi che la ragazza sia stata sequestrata, e battono con particolare attenzione la pista che porta agli amici di Sara: si tratterebbe di ragazzi poco più grandi della quindicenne. Sul movente dell’ipotetico sequestro gli investigatori non si sbilanciano. Escludono con certezza che si tratti di un rapimento a scopo estorsivo e si mostrano assai cauti sull'ipotesi di un sequestro a sfondo sessuale.
L'ipotesi che circola negli ambienti investigativi è quella che Sara, appena uscita da casa, in via Verdi, per raggiungere l'abitazione della cugina Sabrina, sia stata affiancata da un’auto sulla quale si trovavano una o più persone che lei conosceva e che l’avrebbero inviata a salire con un pretesto. La ragazzina avrebbe accettato e sarebbe caduta nella trappola dei suoi aguzzini, che l’avrebbero portata via. Ma si tratta solo di un’ipotesi. L’unica cosa certa in questo giallo di fine estate sembra essere l’orario della scomparsa: è compreso tra le 14.30 e le 14.42 del 26 agosto. Alle 14.42 il cellullare di Sara ha smesso di funzionare e di lei si sono perse le tracce. A quell'ora – confermano le celle telefoniche – la ragazzina si trovava nei pressi della sua abitazione.
 
ORE 11:30 - IL PAPA', TEMIAMO IL PEGGIO
«Piu' passano i giorni più cresce l’angoscia. Noi temiamo il peggio». E’ sempre più preoccupato Giacomo Scazzi, il papà di Sarah. «Crediamo – dice l’uomo, che ha 52 anni e fa il muratore a Milano – sia stata rapita da gente non di Avetrana. Ipotizzo - aggiunge – che sia stata presa con la forza e che si trovi o nelle campagne o chiusa in qualche casa. Sicuramente non si è allontanata volontariamente e non credo che avesse amici pericolosi che possano averle fatto del male».
 
Giacomo Scazzi afferma di non credere alla pista, per altro scartata dagli investigatori, che alla base del rapimento ci possa essere una questione legata a una eredità da 100mila euro che la mamma aveva ricevuto qualche tempo fa dal padre. Il papà di Sara ha detto che la figlia, quando è uscita da casa giovedì pomeriggio “non aveva con sè nè soldi nè documenti”.
 
ORE 12:50 - SI INDAGA SU AMICI, ACCERTAMENTI SU FAMIGLIA
Si continua ad indagaresoprattutto sugli amici della ragazzina e si compiono approfondimenti di routine sulla sua famiglia: sono questi gli accertamenti in corso oggi, da parte dei carabinieri, sulla scomparsa di Sara. Anche oggi sono previste audizioni di amici e conoscenti nella caserma di Avetrana, dove, poco fa, è arrivato il comandante regionale dei carabinieri, gen. Aldo Visone. A quanto si apprende da fonti dell’Arma, pur battendo la pista delle amicizie della ragazzina, i carabinieri non hanno finora sospetti su un suo ipotetico sequestratore. Infatti, finora non sono state compiute perquisizioni e non sono stati compiuti sequestri.
 
Da questa mattina il numero di persone che partecipa alle ricerche nelle campagne (la zona battuta oggi è in provincia di Brindisi) è sensibilmente aumentata: vi partecipano carabinieri, agenti della polizia di Stato, della polizia provinciale di Taranto, volontari della Protezione civile e quattro guardie giurate che si sono offerte spontaneamente.
 
ORE 13:45 - UNA DENUNCIA TELEFONICA SU UN «CORPO INSANGUINATO» AVEVA CREATO L'ALLARME , POI RIENTRATO
Si sono concluse con esito negativo le ricerche nelle campagne tra i comuni di Avetrana (Taranto) ed Erchie (Brindisi) nelle quali, ieri pomeriggio alle 18.30, una telefonata anonima aveva segnalato la presenza di «un corpo insanguinato». La battuta nelle campagne è terminata poco fa, dopo i controlli compiuti già nel tardo pomeriggio di ieri.
 
La telefonata è stata fatta al 118 di Brindisi da una persona di sesso maschile che chiamava da una cabina telefonica di Erchie. L’uomo sembrava molto agitato, particolare questo che ha indotto i militari a ritenere nell’immediatezza veritiera la segnalazione. Nella telefonata l’interlocutore diceva di aver visto nelle campagne tra i due comuni «un corpo insanguinato» senza fornire ulteriori informazioni, vicino ad una «cappella», ovvero una edicola votiva rupestre. I militari, durante i controlli, hanno trovato l’edicola votiva, accanto a due palme, ma in tutta la zona battuta «palmo a palmo» non è stata trovata traccia del «corpo insanguinato».
 
ORE 16:40 - UN AMICO LANCIA UN APPELLO: NON TOCCATELA
«E' un rapimento, è un rapimento non a scopo estorsivo altrimenti a quest’ora avrebbero già chiesto un riscatto. Faccio un appello ai rapitori: per favore, non toccatela, lasciatela subito libera». Alessio ha 27 anni ed è un amico di Sabrina Missori, la cugina di 22 anni di Sara Scazzi, e conosce molto bene la «piccola Sara» che spesso frequentava il suo stesso gruppo di amici.
 
«Lasciatela – dice Alessio – e non fatevi più vedere, basta che ci ridiate la piccola Sara». Il giovane racconta che, assieme ai suoi amici, sta partecipando alle ricerche. «Ma è passato troppo tempo – spiega – e finora non c'è neppure un indizio che possa portarci a lei».
 
Di Sara racconta che «è una ragazza molto timida e riservata, è un’adolescente ma ha la mentalità di una bambina, pensa a giocare e a divertirsi ma solo con persone con cui ha confidenza». Alessio conferma che Sara ha tre profili su Facebook, aperti da sue amiche di scuola. «Ma lei il computer non l’ha mai avuto - sottolinea – erano forse le sue amiche a chattare, ma non so nemmeno se lo facevano. Chiedo solo a chi ha aperto i profili di dare ai carabinieri le password, perchè potrebbero esserci elementi utili al suo ritrovamento».
 
ORE 20:00 - L'IPOTESI: SARAH VITTIMA DI UN CONOSCENTE
Sarah forse è caduta in una trappola. È salita su un’auto guidata da una persona che conosceva e che si è trasformata nel suo aguzzino. È lo scenario ipotizzato dai carabinieri che tentano di risolvere un giallo che sembra essere sempre più intricato. Perchè di Sara, dopo sette giorni di battute nelle campagne, nei casolari, nei pozzi e nei corsi d’acqua, non è stata trovata alcuna traccia e non ci sono neppure indizi sulla sua sorte.
 
La pista dell’amico (o conoscente) che ha rapito la ragazzina è avvalorata anche dal fatto che nessuno, in una via Verdi deserta, ha sentito un urlo, un sussulto o uno stridio di pneumatici, che dovrebbe quantomeno caratterizzare un sequestro di persona compiuto da sconosciuti durante un giovedì pomeriggio. Inoltre, per strada non è stata trovata traccia della ragazzina, neppure uno dei sandali infradito che calzava.
 
«Anche io non ho sentito nulla, avrei riconosciuto l’urlo di mia nipote» spiega Emma Serrano, la zia materna di Sara che abita a 50 metri dalla casa dei genitori della quindicenne.










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