Conte: «Mi auguro che, con il passar dei giorni, non scemi l’attenzione dei mass media»
«Con il passare dei giorni, crescono anche la preoccupazione e il timore che a Sarah possa essere accaduto qualcosa di negativo…».
Luigi Conte, per nove anni sindaco di Avetrana e per tre legislature consigliere provinciale, accetta di parlare della storia che sta monopolizzando, da nove giorni, l’attenzione della gente di questo paese ai confini col Salento.
«Vorrei innanzitutto esprimere la vicinanza alla famiglia di Sarah, senza alcun tipo di distinguo politico. Tutta la gente (indipendentemente dalla propria convinzione politica) sta vicino ai genitori della ragazza scomparsa, anche se è difficile esprimere compiutamente l’affetto a persone che stanno vivendo un grande dramma, che potrà dissolversi solo se, come tutti ci auguriamo, Sarah sarà ritrovata in buone condizioni e potrà quindi far ritorno a casa. Credo, poi, che meno si parla inutilmente sulle possibili soluzioni di questo caso, con supposizioni che a volte non hanno nulla di fondato, meglio è» dichiara Conte. «Io ritengo che bisogna lasciar lavorare serenamente gli investigatori, convinto che abbiano le professionalità per farlo».
Conte, però, esprime una perplessità.
«Forse i Ros sarebbero dovuti intervenire prima» continua l’ex sindaco. «Senza nulla togliere a coloro che hanno profuso il massimo impegno investigativo nei primi giorni (a cui va il ringraziamento di tutta la comunità avetranese), ritengo che ci siano delle competenze professionali specifiche per casi come questo. Perché sono intervenuti con qualche giorno di ritardo? Può darsi che inizialmente si siano fatte delle ipotesi un po’ meno gravi e che, solo dopo, si siano prese in considerazione anche altre piste più complesse».
Ad Avetrana c’è oramai la convinzione che vada scartata l’ipotesi di un allontanamento volontario di Sarah.
«Già, anche io sono convinto che non si tratti più di un allontanamento volontario» prosegue Luigi Conte. «Trascorsi nove giorni, difficilmente una ragazzina di 15 giorni non avrebbe lasciato un segno del proprio passaggio da qualche parte. Se si trattasse di un allontanamento volontario, Sarah dovrebbe pur dormire o mangiare in qualche luogo. Qualcuno, insomma, avrebbe potuto notarla e, quindi, si sarebbe potuto risalire a lei, come avviene in tanti casi simili. Sono convinto, comunque, che gli investigatori non stiano tralasciando alcuna ipotesi, in questo grande sforzo alla ricerca della verità».
Infine un importante auspicio.
«Sinora mass media locali e nazionali hanno dedicato tantissima attenzione al caso di Sarah. Io mi auguro che con il passar dei giorni questa attenzione non si affievolisca. Nel paese i giovani (in particolare le ragazze) sono intimoriti da questa vicenda: non escono più, di sera, con la serenità di prima perchè manca la sicurezza che vi era prima. E’ fondamentale, pertanto, che i riflettori dei mass media continuino ad essere puntati su Avetrana sino alla risoluzione definitiva del caso, che spero avvenga al più presto con il ritorno a casa di Sarah».