venerdì 20 settembre 2024


05/09/2010 10:10:19 - Avetrana - Attualità

Intervista a don Dario De Stefano, a Emanuele Micelli e Annamaria Leobono

 
Due oratori, uno per parrocchia, realizzati negli ultimi due anni. E, poi, alcune strutture sportive: lo stadio, con la scuola-calcio di un sodalizio locale, e il palazzetto, ultimamente poco utilizzato. Infine diverse associazioni ricreative, fra le quali alcune scuole per l’insegnamento dei balli moderni, che attirano numerosi ragazzi.
L’emisfero giovanile avetranese è racchiuso in queste “coordinate”.
«La struttura nuova dell’oratorio della nostra parrocchia, intitolato a Sant’Antonio, è stata realizzata poco più di un anno fa» racconta don Dario De Stefano, uno dei due parroci di Avetrana (l’altro oratorio, frequentato dai ragazzi che hanno come punto di riferimento la chiesa Madre, è invece intitolato a San Biagio). «Ma nella nostra parrocchia l’esperienza oratoriale è attiva già da 7-8 anni. Ora possiamo contare su spazi e strutture più ampi e nuovi».
Tantissime le attività promosse dalla parrocchia.
«Abbiamo il campo di calcetto, ma anche diversi laboratori: quello artistico, quello musicale e quello sportivo» prosegue don Dario De Stefano. «Quello sportivo è legato all’attività della squadra di calcio, che si chiama proprio “Sant’Antonio Avetrana” e che è stata recentemente “ripescata” in Seconda Categoria. C’è poi una sala video e una scuola di teatro, sia per i più piccoli, sia per i più grandi. Il nostro oratorio richiama tantissimi ragazzi: nell’inverno abbiamo spesso registrato un super-affollamento, che ci ha creato qualche, piacevole, problema…».
L’oratorio, chiaramente, non è solo un momento di sano svago per tanti ragazzi, comunque utile per evitare di incappare nelle devianze tipiche dell’età..
«E’ un luogo in cui formiamo i ragazzi e li educhiamo ai valori cristiani e umani» prosegue don Dario. «Insieme parliamo di cultura, di società e dei suoi problemi (con i pericoli dell’alcool e della droga), del senso della vita».
Oltre agli oratori, vi sono pochi altri luoghi alternativi alla “strada” per gli adolescenti di Avetrana.
«Molti adolescenti (dai 7-8 anni sino ai 17-18 anni) frequentano la locale scuola calcio» fa presente Emanuele Micelli, presidente della Pro Loco di Avetrana, una delle associazioni più attive non solo nel settore della promozione turistica, ma anche nell’offerta culturale. «Associazioni culturali vere e proprie ve ne sono molto poche, anche perché mancano le strutture in cui operare: non c’è un cinema o un teatro, ad esempio. Da qualche anno è molto attivo anche il circolo Arci di Avetrana, i cui ragazzi (di età già superiore ai 15-16 anni) si riuniscono nella nostra sede. Le birrerie? Ve ne sono tre, ma non sono luoghi di ritrovo per ragazzi dell’età di Sarah. Anche perché frequentare le birrerie ha un costo non sopportabile per i più piccoli. Al limite gli adolescenti possono accompagnarsi, in questi luoghi, con amici di età superiore. Gli adolescenti, invece, si radunano, di solito, nelle piazzette antistanti il municipio o in piazza Unicef, luoghi in cui trascorrono le ore serali».
Da qualche anno, inoltre, ad Avetrana è stata fondata l’A.Ge., un’associazione che riunisce i genitori. A presiedere quest’associazione, promotrice di diverse iniziative finalizzate a mettere a fuoco e migliorare il rapporto fra genitori e figli, è Annamaria Leobono.
«C’è la necessità di ridurre le distanze fra il mondo degli adulti e quello dei giovani» afferma, in premessa, Annamaria Leobono. «Usi e costumi dei giovani si evolvono, generazione dopo generazione. Io ho un figlio di 32 anni e uno di 17. Quando era adolescente il più grande, era quasi uno scandalo parlare di spinelli. Oggi, invece, è normale farlo. Ecco perché è fondamentale che si crei una rete di genitori in modo da confrontare le esperienze e cercare di individuare le strategie migliori per effettuare nel modo migliore il ruolo di genitori. Ad Avetrana, come in tutti gli altri comuni, si sta purtroppo abbassando l’età in cui i ragazzi si avvicinano alle droghe: intorno ai 12 anni c’è chi inizia a fumare la sigaretta; poi c’è chi è attratto dagli spinelli e chi, crescendo, imbocca il tunnel delle sostanze stupefacenti. Come evitare queste devianze? E’ importante il ruolo di controllo dei genitori (forse oggi si concede troppa libertà ai figli), ma la qualità del rapporto che si instaura e la scelta dei luoghi che i giovani frequentano».










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