L’appello della mamma: «Vi chiedo di lasciarla libera»
La speranza che Sarah sia ancora in vita alberga ancora nel cuore di Concetta Serrano Spagnolo, la mamma della ragazza avetranese scomparsa dal 26 agosto. Al termine della fiaccolata di ieri sera, dal balconcino della sua abitazione, ha voluto rivolgere un accorato appello a colui (o a coloro) che avrebbe rapito Sarah.
«Vi chiedo di lasciarla libera» sono state le sue parole, quasi un modo per esorcizzare il timore che serpeggia nella comunità: quello, ovvero, che Sarah possa non fare più ritorno a casa, come tanti altri scomparsi in Italia.
I quasi duemila avetranesi, che hanno risposto ieri sera all’appello dell’Amministrazione e del mondo dell’associazionismo locale, hanno voluto lanciare, anche se con sfumature diverse, questo messaggio di speranza e di fiducia, affidato, per la sua amplificazione, ai tantissimi mass media presenti.
«Ci auguriamo che Sarah sia viva» è stato il refrain. «Nel nostro cuore c’è la speranza che quella di Sarah sia una scappatella e che presto decida di far ritorno fra noi».
Significativa la presenza, in testa al corteo, di una quindicina di studenti dell’istituto alberghiero di Maruggio, che, guidati dai docenti Schirone, Guarini, Orlandi, Pesare e Spagnolo, hanno esposto alcuni cartelloni.
“Il tuo banco è vuoto. Ci mancano i tuoi sorrisi. Ritorna presto” c’era scritto in uno di essi. Ma anche i docenti hanno voluto esprimere un pensiero per Sarah: “Ti vogliamo bene. Ritorna presto, i tuoi professori ti aspettano”.
«Abbiamo aderito alla fiaccolata nella speranza che possa servire a far ritornare Sarah a casa» ha affermato il direttore della succursale di Maruggio, Maurizio Schirone.
«Sentiamo la necessità di dedicare ogni giorno un po’ del nostro tempo alla triste vicenda della scomparsa di Sarah» ha aggiunto la docente della classe che avrebbe dovuto frequentare Sarah, Vincenza Guarini. «Cosa pensano i ragazzi di questo giallo? C’è chi teme che possa essere stata vittima di un maniaco e chi spera ancora che si sia trattato di una semplice “scappatella” e che quindi presto la storia avrà un lieto fine».
In corteo, poi, anche i rappresentanti delle associazioni avetranesi con uno striscione che parlava a nome di tutti: “Sarah torna presto fra noi”.
Nella testa del corteo anche il gonfalone del Comune di Avetrana e il sindaco di questa cittadina, Mario De Marco.
«Avetrana ha risposto al nostro appello, dimostrando che non è affatto una cittadina omertosa, come qualcuno ha voluto descriverla» ha affermato il primo cittadino, indossando la fascia tricolore. «La gente ha raccontato tutto ciò che sapeva. Ma noi invitiamo ulteriormente tutti a riferire qualunque tipo di particolare alle forze dell’ordine. Anche quelli che possono sembrare ininfluenti, ma che invece potrebbero essere molto utili nelle indagini».
Numerosi anche i rappresentanti delle forze dell’ordine, che continuano a battere, palmo per palmo, campagne, case abbandonate di periferia e ogni possibile anfratto alla ricerca di Sarah.
Nel corteo, ricco di giovani, anche un parroco, don Dario De Stefano.
«E’ una forma di solidarietà verso una famiglia che sta soffrendo» sono state le sue parole. «E’ importante che la famiglia di Sarah senta l’affetto di tutti, indipendentemente dai “credi” differenti».
Al corteo, che è partito da piazza Vittorio Veneto, e che ha attraversato via Roma e via Alcide De Gasperi, imboccando quindi via Verdi (ovvero la strada che ha percorso Sarah nel pomeriggio della sua scomparsa), per raggiungere via Deledda (dove la ragazza, secondo le testimonianze, dovrebbe essere sparita), e, infine, per ritornare nei pressi dell’abitazione della famiglia Scazzi, c’era anche Davide, lo studente dell’istituto alberghiero verso il quale Sarah nutriva un sincero sentimento di affetto.
Davide, pur avendo un’altra ragazza, ha preparato, anch’egli, un cartellone: “Sarah torna. Fallo per me. Davide. Ti voglio bene”.
Uno dei tanti pensieri, forti ed intensi, che Avetrana ha voluto dedicare a Sarah in questo momento di raccoglimento.