Il “Chi l’ha visto” di Sarah: considerazioni e riflessioni
«Sono i particolari che contano, non ci interessano le dietrologie e le psicologie del disturbo della personalità di un certo giornalismo.., siamo tutti disturbati, la scomparsa di un minore è un’emergenza punto e basta....»: queste le parole usate da Federica Sciarelli per inaugurare la stagione numero 23 di “Chi l’ha visto”, la celebre trasmissione di servizio di Rai 3 dedicata alle persone scomparse.
Sin da subito, chiaro il taglio giornalistico della trasmissione, epurativo e catartico rispetto a qualsiasi analisi a distanza, scandagliata dal girotondo mediatico nuovo di zecca.
Concretezza: un tavolo di cucina attorno al quale la mamma di Sarah, la signora Concetta, il marito, la nipote Sabrina, intavola una polemica con alcune trasmissioni, colpevoli di aver alterato il significato di alcune frasi dette in diretta a proposito dei
componenti della sua famiglia.
In aperta polemica anche la badante, nel secondo atto intesse una difesa di sé stessa e del fratello, trasformati in mandanti ed esecutori materiali del rapimento, stando a quanto riportato dai mass media.
L’altra immagine speculare, i familiari di Elisa Claps, in diretta da Potenza, a denunciare l’ennesimo scandalo sulle indagini della ragazza potentina. Due donne, due storie, un unico destino: piangere la scomparsa di una figlia.
“Ingoi cara signora, come sto ingoiando ancora oggi, quando si tratta di colpevolizzare una famiglia, una ragazza di quindici anni non scompare da sola” dice la mamma di Elisa a quella di Sarah.
Molti appelli vengono rivolti al popolo di facebook, chatta che ti passa, il link usato dalla quindicenne, su sollecitazione di Antonio Lisi, il pasticcere di Mottola, ultimo ad aver parlato con Sarah, entrato in diretta nella trasmissione, per invitare chi sa a parlare, visto che erano in tanti, sulla stessa chat, ad ascoltare le confessioni della ragazza, desiderosa di scappare.
Un sospetto correda la telefonata di giallo su giallo, forse l’ipotesi che qualcuno parlasse a nome di Sarah, un sospetto che mette in cattiva luce, nelle indagini, il giovane, con un alibi da presentare. 480 passi contati, per misurare una scomparsa, tra vico II Verdi e via Deledda, per raccogliere testimonianze, rifiutate da porte che sbattono all’intervista dei giornalisti, per raccontare un percorso, per fare il punto delle indagini con il sindaco De Marco, che, rassicura: «Si sta facendo l’impossibile e continueremo».
Due particolare per il giro di boa delle informazioni via televisione, due ciondoli due, un teschio con gli strass rosa, un pendente a forma di scoiattolo, un telefonino dismesso dalla ragazza, rosa, già indagato dagli inquirenti, uno zainetto, il resoconto di una giornata normalissima, con il progetto di una gita al mare quel 26 agosto, mentre le immagini ormai arcinote di un matrimonio e di una vacanza romana, scorrono e zummano su Sarah, serena contenta, esile, più di quanto ci si aspetti.
Nei supplementari, una telefonata di una telespettatrice dice di aver visto Sarah e la cugina a Lecce, agli inizi di agosto, lascia la scia delle polemiche da parte di Sabrina sulla inattendibilità delle dichiarazioni, scontrosa con la ragazza al telefono che, ribadisce a chiare lettere, l’avvistamento.
Scorre così l’ennesima prima serata di Avetrana dedicata a Sarah, mentre una combattiva Federica Sciarelli congeda il pubblico, i genitori di Sarah promettendo tenacia.
Mimmo Palummieri