giovedì 26 settembre 2024


30/01/2009 16:15:19 - Provincia di Taranto - Attualità

Allarmanti sono «le emissioni di sostanze inquinanti attribuibili ai grandi stabilimenti industriali»

 
L’inquinamento di Taranto è «un’emergenza nazionale»: stabilimenti che emettono (nel 2006) oltre i 23,4 milioni di tonnellate di CO2 (il 26% in più rispetto al 2002), per la diossina si parla di «un caso nazionale», 93 volte oltre il limite di guardia, il livello è salito del 28,2% tra il 2002 e il 2006 passando da 71grammi/anno a 93 grammi/anno. A fotografare la situazione della provincia pugliese è l’ Eurispes. Taranto rientra tra «le 14 aree a alto rischio ambientale a causa della forte concentrazione di insediamenti produttivi» e «del traffico marittimo del porto» vicini «al centro abitato».
Allarmanti sono «le emissioni di sostanze inquinanti attribuibili ai grandi stabilimenti industriali», come «l’Ilva, l’Eni, l’Edison e la Cementir». Oltre alla CO2, tra il 2002 e il 2006, lo zinco è incrementato del 166,5%, il cromo del 60,2%, il rame del 59,9%. A Taranto, il valore medio delle polveri sottili (Pm10) e della concentrazione massima è il più alto tra tutte le province. Preoccupante anche lo sforamento del limite dell’ozono nell’aria e di biossido di azoto.










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