A indossare la corona Julieth Lugembe
Julieth Lugembe conquista la giuria ed il mondo intero alla prima edizione dell’evento organizzato dall’associazione culturale In Progress grazie al suo intento di sconfiggere le credenze di cui sono vittime gli albini in Tanzania.
Un trionfo di colori, di musica d’autore, di atmosfere che hanno toccato il cuore e poi l’annuncio di Giuseppe Borrillo: Miss Progress International 2010 è Queen Julieth William Lugembe, 19enne di Dar Es Salaam, capitale della Repubblica di Tanzania.
Come è noto, ciascuna delle Ambasciatrici del Progresso, arrivate a Taranto lo scorso 19 settembre, ha portato con sé un progetto dedicato ad uno dei temi della manifestazione: Ambiente, Salute, Diritti Umani ed Integrazione Culturale. A quest’ultimo era abbinata, tra altre nazioni, anche la Tanzania, patria della vincitrice che già nel nome portava la sua predestinazione alla conquista del titolo della prima edizione del concorso ideato ed organizzato dall’Associazione Culturale In Progress di San Giorgio Ionico.
“L’emozione che provo – ha dichiarato raggiante in diretta mondiale trasmessa da JoTv – è pari solo al mio desiderio di sconfiggere le assurde credenze che impediscono agli albini che vivono nel mio paese di vivere serenamente”.
Come darle torto? Probabilmente in pochi sanno che certi riti scaramantici radicati in Tanzania inducono i più esagitati a condurre vere e proprie “cacce all’albino” in quanto convinti che mutilare od uccidere una persona con quel difetto genetico porti bene.
Julieth e l’organizzazione di Miss Progress International si dedicheranno, sin da subito, alla raccolta dei fondi necessari per realizzare il progetto che prevede campagne di informazione mediatica grazie alle quali i tanzanesi scaramantici potranno comprendere che gli albini hanno il diritto di vivere la loro vita e l’apertura di vere e proprie “scuole dei mestieri” per consentir loro di integrarsi acquisendo autonomia con il lavoro.
La vendita all’asta degli oggetti che ciascuna concorrente ha portato con sé svoltasi durante la cena di gala organizzata dal prof. Castronuovo, con la collaborazione degli allievi e degli chef dell’istituto alberghiero di Leporano, ha già consentito di raccogliere centinaia di euro e presto altri oggetti saranno venduti sul web.
Insieme a Julieth, che si è aggiudicata una magnifica parure di Swarovski ed un elegantissimo abito da sera appositamente disegnato da Angela Fani, ha trionfato l’olandese Dian Biemans, che ha conquistato il titolo di Miss Progress Salute grazie al suo progetto che prevede l’invio nei Paesi del terzo mondo di medici neolaureati che dovranno insegnare alle popolazioni indigene le pratiche basilari di primo soccorso.
Il miglior progetto per l’Ambiente è stato quello presentato da Miss Progress Bahamas, Kendis Brown, che sosterrà le organizzazioni locali impegnate nella difesa del delicato ecosistema delle barriere coralline.
La fascia di Miss Progress Integrazione Culturale è andata alla venezuelana Carolina Palmegiani grazie alla sua idea di allestire un museo itinerante dell’integrazione di culture.
Il titolo di Miss Progress Diritti Umani se l’è aggiudicato Anette Maximovitz, biondissima ungherese impegnata nel voler dare la possibilità ai disabili di crescere creando una cooperativa di lavoro in grado di sostenersi attraverso la vendita di manufatti da essi realizzati e prodotti.
Sin dal loro arrivo, le concorrenti che rappresentavano quasi ogni angolo del mondo, hanno inoltre reso ancor più bella la Puglia, co-protagonista di questa prima edizione del concorso grazie al tour che le ha viste scoprire Taranto, Pulsano, Alberobello ed Ostuni ed enfatizzato la popolarità a livello planetario dei prodotti della tradizione culinaria del territorio visitato.
La crociera dei due mari, le escursioni guidate nei centri storici, la degustazione dei nostri piatti e la scoperta della zona rurale più ad occidente della provincia ionica hanno reso indimenticabile il loro soggiorno in una terra che, ancora una volta, ha brillato per ospitalità. Lo stesso sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, che ha incontrato le Ambasciatrici del Progresso prima del loro omaggio al Museo MarTà ed agli Ori di Taranto, ha ribadito come questo importantissimo evento possa segnare l’inizio di un nuovo percorso per il capoluogo ionico che, da città militare ed industriale potrà, fruendo della enorme visibilità di cui ha goduto grazie alla massiccia copertura mediatica (al seguito del gruppo, tra le altre, anche una casa di produzione televisiva statunitense), rinverdire i fasti dell’epoca Magno-Greca e ritornare ad essere, per il mondo intero, punto di riferimento per tutte le culture, soprattutto quando sono accomunate da un così chiaro e concreto impegno sociale ed umanitario.
Nella foto, da sinistra a destra
Kendis Brown (Bahamas), Miss Progress Ambiente
Dian Biemans (Olanda), Miss Progress Salute
Julieth Williams (Tanzania), MISS PROGRESS INTERNATIONAL 2010
Carolina Palmegiani (Venezuela), Miss Progress Integrazione Culturale
Anette Maximovitz (Ungheria), Miss Progress Diritti Umani