Usura: le responsabilità del sistema
Non desta sorpresa la notizia dell’ennesima operazione delle Forze dell’Ordine intervenute a stroncare un mega giro di usura nel territorio provinciale .
E’ noto come da sempre Taranto sia una piazza operativa del prestito a strozzo, un male antico per il quale l’unico serio rimedio da mettere in campo è una coerente azione di prevenzione che veda attori di primo piano le istituzioni e le banche.
I dispositivi per contrastare il fenomeno ci sarebbero, ma di fatto non vengono azionati nel modo dovuto, la prevenzione eretta a sistema rappresenterebbe infatti l’unico mezzo per frenare la crescita del fenomeno ‘usura’: la legge 7 del 1996 n.108 istituisce presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze un “Fondo di prevenzione per l’usura”, per l’erogazione di contributi da utilizzare per garantire i finanziamenti che banche e intermediari finanziari concedono a soggetti e imprese in difficoltà economiche o a rischio usura. Di fatto, per una somma di motivi, le risorse disponibili restano bloccate consentendo così al sistema del prestito illegale di riorganizzarsi in un arco di tempo più o meno breve.
La Società di Garanzia fra commercianti, la confidi che fa capo al sistema di Confcommercio, ha destinato a questo specifico ambito risorse per 100 mila euro che, aggiunte al contributo della Regione Puglia, dovrebbero alimentare il Fondo per un importo di 200 mila euro. Il condizionale è d’obbligo perché di fatto i fondi regionali, per il patto di stabilità, sono bloccati. Quanto alle banche, non solo non erogano risorse finanziarie proprie ma addirittura -in fase di valutazione delle pratiche presentate dalla confidi- rallentano o ostacolano le procedure di concessione del prestito.
Il Fondo di prevenzione all’usura ex art 15 l.108/96 gestito dalla Società Garanzia Commercianti di Taranto è composto per l’80% da risorse dello Stato e per il restante 20% da risorse proprie della Società di Garanzia.
Allo stato attuale il Fondo presenta una consistenza divenuta insufficiente a soddisfare le necessità finanziarie delle imprese del territorio per cui si è in attesa di ricevere il contributo ministeriale assegnato per l’anno in corso
«La provincia di Taranto –spiega Giuseppe Sebastio, componente della Commissione nazionale Credito di Confcommercio oltre che presidente della Società di Garanzia Commercianti- è all’ottavo posto nella classifica nazionale dell’usura; si tratta evidentemente di un fenomeno legato alle condizioni economiche oggettive di un territorio nel quale l’impresa ha difficoltà di accesso al credito ordinario.
Di qui l’invito al sistema bancario affinché si renda parte attiva della azione di prevenzione e lotta all’usura, migliorando le condizioni di accesso al credito (tempi di istruttoria, costo commissioni, valutazioni del merito)».