Raccapriccianti le voci sul movente: sarebbe di natura sessuale. In questo momento in corso la conferenza stampa del Procuratore della Repubblica di Taranto
La notizia del ritrovamento del corpo di Sarah in diretta televisiva. Per giunta nel corso di un collegamento effettuato con la mamma di Sarah, la signora Concetta, e con gli amici della ragazza scomparsa, dalla casa dello zio Michele, colui che, proprio nella giornata di ieri, è stato interrogato, per quasi tutta la giornata, da magistrati e carabinieri.
E’ un epilogo-choc quello che ha contrassegnato la vicenda della scomparsa di Sarah, che ha appassionato, sin dai primi giorni, tutta l’Italia.
La notizia ha lasciato sgomenti e senza parole migliaia di avetranesi, che nella serata di ieri hanno assistito alla trasmissione di Rai Tre, “Chi l’ha visto”. Sgomenti perché è arrivato l’epilogo più temuto ma, nel contempo, meno auspicato di questa vicenda: Sarah è stata uccisa. E anche senza parole perché le indiscrezioni, filtrate anche attraverso quella trasmissione (ma sino a tarda ora senza alcuna conferma), indicano come presunto colpevole proprio lo zio Michele Misseri, il cognato di Concetta, sulla cui buona fede e sulla cui onestà sin dal primo momento la mamma di Sarah si era detta pronta a giurare.
«Ho queste indiscrezioni anche io» ha affermato, poco prima della mezzanotte, il vice sindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia. «Indiscrezioni che hanno sconvolto tutti. Però, finchè non ci saranno delle conferme in tal senso, meglio essere prudenti. Un commento? E’ l’epilogo più incredibile. Nessuno avrebbe mai potuto ipotizzare una risoluzione simile a questo caso. Si è ipotizzato di tutto: dall’allontanamento volontario al rapimento da parte di sconosciuti. Ma mai e poi mai avremmo sospettato che un parente di Sarah potesse essere in qualche modo implicato direttamente nella scomparsa della quindicenne. E’ davvero tutto molto sconvolgente».
Scarciglia ha partecipato, insieme a tutta l’Amministrazione, a tutte le associazioni del posto e a circa altri 2.000 cittadini (fra questi i compagni di scuola di Sarah, che frequentava l’istituto alberghiero di Maruggio), alla fiaccolata promossa un paio di settimane dopo il giorno della sua scomparsa.
«Vi chiedo di lasciarla libera» furono le parole di Concetta Serrano, quasi un modo per esorcizzare il timore che serpeggiava nella comunità: quello, ovvero, che Sarah possa non fare più ritorno a casa, come tanti altri scomparsi in Italia.
Una fiaccolata che servì, quindi, per lanciare, anche se con sfumature diverse, un messaggio di speranza e di fiducia, affidato, per la sua amplificazione, ai tantissimi mass media presenti.
«Ci auguriamo che Sarah sia viva» fu il refrain. «Nel nostro cuore c’è la speranza che quella di Sarah sia una scappatella e che presto decida di far ritorno fra noi».
Nel corteo, ricco di giovani, anche un parroco, don Dario De Stefano.
«E’ una forma di solidarietà verso una famiglia che sta soffrendo» furono le sue parole. «E’ importante che la famiglia di Sarah senta l’affetto di tutti, indipendentemente dai “credi” differenti».
Dopo un periodo contrassegnato da scarse novità nelle indagini, i sospetti sullo zio di Sarah, Michele Misseri, sono nati, la settimana scorsa, dopo il ritrovamento del cellulare della ragazza avetranese scomparsa negli ultimi giorni di agosto. Una coincidenza che è apparsa immediatamente a tutti molto strana: a trovare il telefonino proprio lo zio Michele, in un terreno non suo, ma non nel giorno in cui aveva lavorato con un altro agricoltore, bensì 24 ore dopo, quando sarebbe ritornato per cercare un cacciavite che avrebbe dimenticato.
Ad accentuare i dubbi anche i primi responsi sulle analisi sul cellulare eseguite dai Ris di Roma: quel telefonino era stato abbandonato pochissimi giorni prima.
Forse tutti questi dubbi hanno rappresentato la svolta nelle indagini, che hanno preso una strada ben precisa: quella che ha poi portato ieri al lunghissimo interrogatorio di Michele Misseri e alla sua confessione.
Raccapriccianti le voci sul movente, per la verità non ancora confermate (in queste ore è in corso una conferenza stampa del Procuratore della Repubblica di Taranto): pare che possa essere di natura sessuale.