venerdì 20 settembre 2024


09/10/2010 11:34:09 - Avetrana - Attualità

Gli applausi per Sarah e le grida contro l’orco Michele: “Lo vogliamo morto”

 
Un forte applauso ha accolto, alle 19,35, l’arrivo, da Taranto, del feretro di Sarah, composto in una bara bianca.
Attorno all’auditorium comunale dedicato ai Caduti di Nassiriya, all’interno del quale è stata allestita la camera ardente, un’enorme folla: non meno di duemila persone, alcune delle quali giunte dai centri limitrofi. Insieme all’applauso, un coro spontaneo: tante donne, ragazzi e uomini di ogni età hanno invocato, ancora una volta, ad alta voce, il nome di Sarah. Da un anziano, sistemato poco dietro le postazioni delle telecamere, una richiesta secca indirizzata allo zio di Sarah, Michele Misseri, che si è macchiato di un terribile crimine: “Lo vogliamo morto”, la sua sentenza inappellabile, condivisa dalla folla presente attraverso un altro applauso.
La salma di Sarah è stata sistemata al centro dell’auditorium. Davanti, ai piedi della bara, due mazzi di rose bianche. Al centro del muro alle spalle della bara una grande foto di Sarah sorridente, riprodotta su una tavolozza. E’ il ricordo che la madre Concetta, il padre Giacomo e il fratello Claudio vogliono resti di questo “angelo” che prematuramente è volato in cielo.
All’interno della camera ardente, a destra e a sinistra, delle sedie riservate ai parenti. La madre e il padre di Sarah vi sono giunti, intorno alle 18,45, quando, ovvero, da Taranto è arrivata la conferma che il feretro era partito alla volta di Avetrana. Al loro arrivo un altro applauso e un altro insulto rivolto allo zio: “Bastardo”.
Non c’è solo commozione, infatti, nella gente di Avetrana che si è stretta attorno alla famiglia Scazzi. C’è tantissima rabbia nei confronti di chi si è macchiato di un’atrocità: ammazzare una giovane ragazza e, forse, usarle violenza dopo la morte. Per lui, Michele, zio di Sarah, non c’è perdono.
Il fratello di Sarah, Claudio, è invece arrivato qualche minuto dopo ed ha preso posto, insieme ai genitori e ai cugini di San Pancrazio Salentino (una sorella di Concetta e le sue due figlie, che avevano ospitato Sarah nei giorni precedenti la sua scomparsa), a destra della bara. A sinistra, invece, tutti gli altri parenti.
All’arrivo della salma, per disposizione della famiglia di Sarah, il portone della camera ardente si è chiuso: nel momento del ricongiungimento, quello del massimo dolore, i familiari hanno chiesto riservatezza.
Poi, dopo una decina di minuti, nella camera ardente sono entrati il sindaco Mario De Marco, la giunta comunale di Avetrana ed altri amministratori.
Prima di aprire il portone della camera ardente alla gente, desiderosa di salutare Sarah, la famiglia ha chiesto di consentire dapprima l’ingresso ai compagni di scuola della figlia. In lacrime, Serena, Rosanna, Marika, Maria Lucia e Simone hanno sostato a lungo davanti alla bara.
Poi il tenero gesto di un bambino di 9 anni, Joele: a Sarah, oltre ad un mazzo di fiori, ha voluto donare anche un suo peluche (un orsetto), che è stato sistemato ai piedi del feretro.
Non si sono visti, invece, le cugine Sabrina e Valentina, né la loro madre.
«Probabilmente una questione di opportunità» è stato il commento del sindaco Mario De Marco. «Saranno a conoscenza del forte risentimento della gente nei confronti di Michele Misseri ed avranno preferito evitare. Posso però aggiungere che in Concetta non c’è odio o rabbia nei confronti del cognato, ma ancora tanta incredulità».
La camera ardente è rimasta aperta sino a tarda ora. Poi il portone si è chiuso, ma a vigilare sulla salma sono rimasti, per tutta la notte, i volontari della Protezione Civile.
Stamani, intorno alle 7, il portone si riaprirà e proseguirà il mesto pellegrinaggio di quanti, per oltre un mese, sono stati in ansia per la sorte di Sarah.










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