Ma cerca di scagionare il figlio
Ha ammesso i suoi addebiti, ma nel contempo ha provato a scagionare il figlio, arrestato insieme a lui. Interrogatorio davanti al gip ieri mattina per Enrico Bettini, 54 anni, funzionario dell’Inps e per suo figlio, il 34enne Andrea, commerciante. Padre e figlio sono stati arrestati insieme ai fratelli di Ortanova, Mario e Gabriele Picchirallo, rispettivamente di 36 e 47 anni, per la presunta maxi truffa all’Inps scoperta dai poliziotti della Squadra Mobile. Difesi dagli avvocati Andrea Silvestre e Fabrizio Lamanna, i due tarantini hanno offerto la loro versione dei fatti. Se Andrea Bettini si è proclamato innocente, Enrico Bettini pur ammettendo le proprie responsabilità ha provato a ridimensionare il caso, sottolineato di non avere avuto contatti con i presunti complici e soprattutto che il figlio è assolutamente estraneo alla vicenda. Secondo la ricostruzione fatta dagli in-quirenti, il raggiro avrebbe mosso un giro d’affari di 100.000 euro, con il funzionario dell’ente che avrebbe pilotato pratiche di disoccupazione “taroc-cate”, che spesso sarebbero giunte ad esito positivo. Le richieste di indennità di disoccupazione, 120 circa, erano intestate a persone scelte a caso, ma alle quali venivano cambiate residenza e dati anagrafici. La posizione veniva arricchita con documentazione falsa che faceva scattare l’indennità. L’avviso di pagamento, spedito ad un indirizzo sbagliato, tornava indietro e a quel punto i complici, con documenti falsi, si presentavano allo sportello reclamando il denaro. La procedura in questi casi prevede il rilascio di un modulo che consente di incassare l’indennità presso un qualsiasi ufficio postale. Il raggiro è stato scoperto grazie allo zelo di una funzionaria che si è resa conto di come le cose non andassero nel verso giusto. I poliziotti del dottor Fabio Abis hanno individuato il funzionario infedele anche se in alcuni casi l’uomo avrebbe utilizzato la password di suoi colleghi per inserirsi nel software.